Neonato schiacciato dalla mamma: le regole per evitare la morte in culla (Sids)
E una riflessione (generale e non legata al caso capitolino dove le indagini stabiliranno le responsabilità) sui tagli alla sanità, che lasciano reparti in affanno e sotto organico
La tragica morte di un neonato di soli tre giorni, involontariamente schiacciato dalla madre, all'ospedale Sandro Pertini di Roma che - sfinita dopo il recente parto, si è addormentata mentre lo stava allattando, soffocandolo con il proprio corpo senza accorgersene - pone la necessità di informare su quali possano essere le modalità più sicure di gestione di un neonato. A guidarci su come correre ai ripari dal rischio di Sids (Sudden Infant Death Syndrome, in italiano "Morte in culla") è l'ostetrica Noemi J. Colombo.
Le regole per evitare la morte in culla
In seconda battuta, senza riferirsi al caso specifico romano - in cui indagini sono in corso per verificare eventuali responsabilità e solo quando il quadro sarà chiaro avrà senso qualunque commento - una riflessione si rende urgente sulle condizioni in cui moltissime neomamme vengono lasciate dai sanitari da sole, con il bimbo nato da poche ore. Sfinite dal parto, doloranti e chiamate ad occuparsi immediatamente dei piccoli. Mentre faticano a reggersi in piedi, magari dopo un cesareo o un travaglio di due giorni.
Interessante, infatti, come questa terribile tragedia abbia portato centinaia di donne a riversarsi sui social per raccontare esperienze di questo tenore - da nord a sud, quindi si tratta di una tendenza non riferibile esclusivamente ad alcuni ospedali - ma sempre più diffusa nei nosocomi italiani.
E se, da un lato, entrare subito in contatto con il proprio piccolo è positivo per entrambi (madre e figlio), dall'altro va considerato che, se una donna che ha appena partorito fosse nella forma fisica che le consente di essere efficiente nella gestione del neonato in autonomia, i protocolli ospedalieri non prevederebbero un ricovero di default post-parto di almeno una paio di notti.
I tagli alla sanità, che proseguono tutt'ora, rischiano di servire conti troppo salati. Parliamo, nel caso dei reparti di maternità, come ci hanno testimoniato alcune professioniste del settore, di infermiere e ostetriche che si trovano in tre a gestire reparti di 40 pazienti, per esempio in Lombardia: ovvero nella Regione in cui la sanità pubblica viene descritta come esempio di efficienza.
Co-sleeping in sicurezza
Il co-sleeping è la pratica di dormire accanto al proprio bambino, soprattutto nei primi mesi di vita e lo fanno praticamente tutti i neo-genitori. Secondo numerosi studi, gli aspetti positivi sarebbero molti ed è qui che si genera un vero e proprio cortocircuito. L'Oms, le ostetriche e i pediatri, infatti, incoraggiano allattamento e vicinanza tra bimbo e madre. Di converso però mettono in guardia da rischi che questa pratica potrebbe, involontariamente generare.
Parliamo della Sids (dall'inglese Sudden Infant Death Syndrome) che è la morte in culla o improvvisa del lattante.
L'ostetrica Colombo precisa alcuni accorgimenti fondamentali per limitare, ma purtroppo è corretto dirlo, non escludere a priori, i rischi. A fornire queste preziose linee guida che l'esperta ci spiega e ci illustra, è proprio l'Oms.
"Quando tenete in vostro bimbo con voi, sia che lo stiate allattando che coccolando, lasciare una barriera da una parte e il corpo della mamma dall'altra: mai tra in due genitori che dormono. Il piccolo dev'essere supino, e mai non troppo vestito. Inoltre se il bimbo è già accaldato evitare di scaldarlo ulteriormente con il corpo. Evitare questo genere di contatto a lungo anche se il piccolo ha febbre e se è nato prematuro. La mamma può mettersi in posizione fetale, tenendo braccio sotto il cuscino e le gambe rannicchiate, in modo da contenerlo il più possibile."
E ancora:
"Secondo l'Oms i gradi in camera devono essere 16-18. Evitare divani e poltrone se si ha sonno. Non metterli a dormire nel letto se ci si sente stanche o se si prendono farmaci per dormire o che, trasversalmente, possono aumentare la sonnolenza. Tenere lontani i bimbi dal fumo passivo, ma anche da abiti impregnati di fumo. Se hai bevuto alcolici o ingerito droghe che compromettono la tua lucidità non addormentarti con il tuo piccolo. Attenzione agli animali, come i cani, che per affetto sono soliti acciambellarsi vicino ai neonati. Un'abitudine bellissima, che con il tempo farà benissimo allo sviluppo mentale del piccolo, ma in queste prime fasi rischiano anch'essi di soffocarli involontariamente. Infine non coprire la testa dei piccoli quando sono accoccolati fra le vostra braccia: perché il calore si disperde da lì. Raccomandato un materasso fermo, piatto e duro. No ad acqua."
Infine, come raccomanda l'Oms, il posto più sicuro per un bimbo fino ai sei mesi è la sua culla, nella camera dei genitori.
E poi c'è il capitolo (amaro) sull'assistenza alle neomamme...psicologica e logistica...