Il monito da Palazzo Chigi

“Nella cannabis light sostanze con effetti letali”. L’allarme del Governo

L'allerta arriva in seguito ad un grave episodio, avvenuto nei giorni scorsi, legato al consumo di prodotti contenenti cannabis a basso contenuto di THC

“Nella cannabis light sostanze con effetti letali”. L’allarme del Governo

Il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe del Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri ha diffuso un’allerta ai centri collaborativi del Sistema in seguito a un grave episodio, avvenuto nei giorni scorsi, legato al consumo di prodotti contenenti cannabis a basso contenuto di THC, la cosiddetta cannabis light, e un pericoloso cannabinoide sintetico denominato MDMB-PINACA. L’allarme è pubblicato sul sito del Governo.

L’allarme del Governo sulla cannabis light

Secondo quanto affermato dal Dipartimento, l’MDMB-PINACA è una sostanza la cui potenza è molto superiore a quella del THC e può causare effetti imprevedibili, pericolosi, gravi e anche letali. Tra gli effetti segnalati figurano confusione, allucinazioni, vomito, perdita di coscienza e sedazione profonda. In Europa sono già stati registrati casi di intossicazione grave e letale e, di recente, un decesso avvenuto in Italia è stato collegato al consumo di prodotti contenenti questa sostanza.

Prof di informatica faceva fumare spinelli alle sue studentesse e poi abusava di loro
L’allerta arriva in seguito ad un grave episodio, avvenuto nei giorni scorsi, legato al consumo di prodotti contenenti cannabis a basso contenuto di THC

Il Dipartimento sottolinea inoltre che l’MDMB-PINACA può essere presente in infiorescenze, resine o altri prodotti venduti come cannabis “light” e che non è possibile riconoscerne la presenza a vista. Proprio per questo il rischio per i consumatori risulta particolarmente elevato.

Il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe continua a monitorare la situazione al fine di scongiurare ulteriori eventi pericolosi. In caso di sospetta intossicazione o di effetti avversi, è operativo 24 ore su 24 il Centro Antiveleni di Pavia.

Gli ultimi sviluppi: tra manovra, divieti e incertezza normativa

Gli sviluppi più recenti sulla cannabis light confermano un quadro caratterizzato da forte instabilità politica e giuridica. L’ultimo episodio riguarda la manovra finanziaria in discussione al Senato, dove un emendamento presentato da Fratelli d’Italia mirava a reintrodurre la vendita delle infiorescenze e dei derivati liquidi a basso contenuto di THC, prevedendo al contempo una tassazione del 40% e un sistema di autorizzazioni affidato all’Agenzia delle Dogane. La proposta si è però scontrata con il Decreto Sicurezza, che solo sei mesi prima aveva sospeso coltivazione e vendita delle infiorescenze, provocando tensioni interne alla maggioranza e portando infine al ritiro dell’emendamento.

Il passo indietro di FdI ha riacceso le critiche delle opposizioni e ha evidenziato un nuovo cortocircuito politico su un tema che da anni resta irrisolto. Parallelamente, il lavoro sulla manovra procede a rilento in Commissione Bilancio, con numerosi nodi ancora aperti e votazioni destinate a slittare.

Il limbo attorno alla cannabis light

Sul piano normativo e giudiziario, la cannabis light continua a muoversi in un limbo. Da un lato, il Governo ha tentato di imporre divieti generalizzati fondati su presunti rischi per la sicurezza pubblica; dall’altro, la magistratura continua a basarsi su criteri scientifici, valutando caso per caso l’effettiva capacità drogante dei prodotti. La Corte di Cassazione ha ribadito che solo sostanze scientificamente dimostrate come droganti possono essere punite penalmente, ma ha anche chiarito che la vendita al dettaglio resta esposta al rischio penale, poiché la legge del 2016 tutela solo la filiera agroindustriale.

Depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis avanti alla Camera (anche se il referedum è stato bocciato)
Gli sviluppi più recenti sulla cannabis light confermano un quadro caratterizzato da forte instabilità politica e giuridica

Nel frattempo, la giustizia amministrativa ha più volte richiamato il principio europeo della libera circolazione delle merci, annullando divieti assoluti non supportati da evidenze scientifiche. Nonostante ciò, il Decreto Sicurezza mantiene il divieto di produzione e vendita delle infiorescenze, mentre restano lecite altre attività della filiera della canapa industriale, che coinvolge migliaia di aziende e decine di migliaia di lavoratori.

Il risultato è una situazione di persistente incertezza, in cui operatori economici, consumatori e forze di controllo si muovono tra norme contraddittorie, interventi politici discontinui e valutazioni giudiziarie caso per caso, senza che emerga una soluzione definitiva a un problema ormai strutturale.

GLI ULTIMI SVILUPPI: Cannabis light, FdI fa marcia indietro: emendamento ritirato e settore ancora nel limbo