Multe in base al reddito e ritiro della patente a vita: come Salvini vuole cambiare il Codice della Strada
Il ministro delle Infrastrutture vorrebbe anche imporre un etilometro monouso a bordo a cui sottoporsi prima di mettersi al volante
Gli incidenti stradali con vittime - spesso giovanissime - sono una piaga che affligge da tempo il nostro Paese. Dalle "stragi del sabato sera" sino ai sinistri in Autostrada in pieno giorno, i morti sulle strade italiane non si contano più. L'ultimo caso, che ha sconvolto il Paese, è quello avvenuto nella notte tra sabato e domenica ad Alessandria, dove tre ragazzi (di 15, 21 e 23 anni) hanno perso la vita fuggendo in auto dai Carabinieri. E il Governo pensa a una stretta. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che vorrebbe rivoluzionare il Codice della Strada proponendo l'ergastolo della patente e le multe in base al reddito.
Salvini vuole cambiare il Codice della Strada: l'ergastolo della patente
Durante la presentazione del rapporto sulla sicurezza stradale Dekra il vicepremier ha alzato il tiro:
"Vorrei riuscire già a iniziare a lavorare in settimana per cambiare un Codice della Strada vecchio di trent'anni".
Due le proposte principali: il ritiro della patente a vita nei casi più gravi e la modulazione delle sanzioni in base al reddito. Ma non c'è solo quello.
"Ritengo che nei casi più gravi di infrazioni stradali la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata. Chi guida ubriaco marcio o drogato è un potenziale assassino".
Stiamo parlando del cosiddetto ergastolo della patente, del quale si discute già da un po'. Ma quali sarebbero i casi più gravi? Salvini probabilmente potrebbe proporlo in caso di incidenti mortali provocati da conducenti ubriachi, drogati oppure che scappano dopo lo schianto. Reati per i quali il Codice della strada prevede al momento l’omicidio stradale: in questo caso la durata massima della sospensione della patente è di quattro anni. Il periodo è diminuito fino ad un terzo in caso di patteggiamento. Quando la condanna diventa definitiva, la patente viene revocata.
Le multe in base al reddito
Un altro tema destinato a far discutere è quello delle multe legate al reddito.
"Svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata", ha detto Salvini.
Non si tratta di una novità assoluta. In alcuni Paesi infatti esiste già una soluzione del genere. La Finlandia la applica da un secolo (dagli anni Venti del Novecento), e negli anni è stata introdotta anche in Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna.
Le altre proposte
Nell'ambito della revisione del Codice della Strada, poi, Salvini ha proposto anche altri interventi. Per chi guida i monopattini "il casco è assolutamente fondamentale se si guida a velocità sostenute", mentre sulle auto il leader della Lega vorrebbe introdurre un etilometro monouso obbligatorio a bordo, così come a bordo sono previsti obbligatoriamente altri strumenti di sicurezza.
"Anche farsi l'autotest prima di mettersi alla guida per fermarsi fino a che si è in tempo penso che sia un provvedimento".
Bisognerebbe capire poi chi se lo farebbe davvero, ma questa è un'altra storia...
La gaffe su Alessandria
Nel corso della sua requisitoria sul tema, Salvini non si è fatto mancare neppure una gaffe sulla tragedia di Alessandria.
"È giusto sanzionare gli automobilisti irresponsabili, e le cronache di questo fine settimana lo dimostrano. È chiaro che non sali in auto in sette. Su questo puoi fare tutta l'educazione stradale che vuoi, puoi mettere tutta la prevenzione che vuoi, ma questo mi sembra oggettivo".
L'auto su cui viaggiavano i ragazzi, una Peugeot 807, è però omologata per il trasporto di sette persone. Un dettaglio che evidentemente è sfuggito al ministro...