"Da sette anni vivo nel buco"

Massimo Bossetti in carcere ora fa il poeta: ha vinto un premio letterario

L'ex muratore di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio della piccola Yara Gambirasio è arrivato terzo.

Massimo Bossetti in carcere ora fa il poeta: ha vinto un premio letterario
Pubblicato:

"Sette anni", come quelli passati dal 16 giugno 2014, giorno in cui Massimo Giuseppe Bossetti fu arrestato per l'omicidio della piccola Yara Gambirasio. Con la poesia "Da sette anni vivo nel buco" l'ex muratore di Mapello ha vinto un premio letterario in carcere, come confermato dal suo legale, Claudio Salvagni. L'uomo si è aggiudicato il terzo posto del concorso "Scrittori dentro 2021" e un premio in denaro di 100 euro.

La poesia di Bossetti

Il 26 febbraio del 2011 il cadavere della 13enne scomparsa fu trovato fra le sterpaglie di un campo di Chignolo d'Isola, esattamente tre mesi dopo la sua scomparsa, il 26 novembre.

Bossetti, condannato in via definitiva per l'assassino della 13enne di Brembate di Sopra, sta scontando l'ergastolo in una cella singola del carcere di milanese di Bollate. Il testo del suo componimento "Da sette anni vivo nel buco" è stato diffuso dal settimanale Oggi.

C'è la mia branda,
il mio sgabello
il mio Gesù.
Alle pareti è appeso
il resto della vita,
almeno quello
che rimane.

Da sette anni
conosco ogni crepa,
crepe dei muri, dei pavimenti,
crepe del mio cuore.
Non so cosa, non so quanto
troverò di fuori
fuori da questo buco
di cemento.

Da sette anni parlo alle stelle
alla luna, parlo ai miei cari,
tentando così di evadere
il dolore e la sofferenza...
solo infiniti assordanti
silenzi.

Da sette anni
penso al giorno
che sarò fuori.

Avrò bisogno
di altri sette anni
per aiutarmi a vivere.

L'associazione Artisti Dentro Onlus, che cura il contest, ha confermato che Bossetti partecipa ai progetti sia nella scrittura con lo pseudonimo Nicolas Comi sia con il suo nome anagrafico nella pittura e nell'arte culinaria.

Fra i giurati figurano, tra gli altri, Lella Costa e Sergio Gnudi. Altri detenuti "celebri" hanno partecipato al concorso, è stato rivelato durante la trasmissione Iceberg, fra cui Cesare Battisti.

La serie su Netflix

Il caso di cronaca che ha sconvolto il Paese è recentemente tornato alla ribalta dopo l'uscita, prima al cinema e poi su Netflix (dal 5 novmbre 2021) del film "Yara", diretto da Marco Tullio Giordana e interpretato da Isabella Ragonese e Alessio Boni.

Il thriller, dal tono cupo, ripercorre le tappe delle indagini: dall’operazione condotta a tappeto per l’analisi dei tamponi di Dna all’arresto e al proscioglimento del primo sospettato, Mohamed Fikri, fino all’individuazione della traccia genetica di “Ignoto 1” e all’arresto di Bossetti.

Il film, prodotto da TaoDue, è distribuito in streaming dal 5 novembre. Dietro la telecamera, nel ricostruire uno dei delitti che più ha colpito l’opinione pubblica, il regista Marco Tullio Giordana. I panni della pm Letizia Ruggeri li veste l’attrice Isabella Ragonese, mentre Yara Gambirasio è interpretata da Chiara Bono.

Del cast farà parte anche l’attore bergamasco Alessio Boni, che veste i panni di uno dei carabinieri impegnato nelle indagini, mentre Roberto Zibetti presta il proprio volto a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per la morte della tredicenne ma che, in questi anni, si è sempre dichiarato innocente.

Seguici sui nostri canali