L'orsa che sbuca da un vicolo, si guarda intorno e fa passare i suoi cuccioli in mezzo alla gente
Il passaggio dell'orsa Amarena nel cuore di San Sebastiano dei Marsi: una scena insolita che mostra un atteggiamento virtuoso da parte della popolazione locale
E' un video particolarmente curioso quello che nelle scorse ore è stato realizzato in un piccolo Comune dell'Abruzzo. Curioso perché ha a che fare con un animale selvatico di cui si è largamente parlato nel dibattito pubblico degli ultimi mesi, soprattutto dopo la tragica morte di Andrea Papi, runner 26enne ucciso ad aprile da un orso in un bosco di Caldes (Trentino Alto Adige).
Stavolta però, come detto, il plantigrado in questione è al centro di un episodio insolito per il quale la popolazione locale non è apparsa affatto intimorita. L'orsa, infatti, è stata ripresa in un filmato mentre sbuca dal nulla da un vicolo, si guarda intorno e poi fa passare i suoi cuccioli in mezzo al paesino. Nelle vicinanze la gente osserva la scena sorpresa e senza destare alcun tipo di paura. Ecco dove è successo.
Orsa che sbuca da un vicolo, si guarda intorno e fa passare i suoi cuccioli
Sono immagini inconsuete quelle che recentemente sono diventate virali sui social media e che arrivano da San Sebastiano dei Marsi, frazione di Bisegna, Comune della provincia de L'Aquila (Abruzzo).
Un filmato che solo a vederlo lascia un senso di tenerezza soprattutto perché testimonia in qualche modo quello che dovrebbe essere un sano rapporto tra la cittadinanza locale e un animale selvatico decisamente insolito nella vita di tutti i giorni.
Il video, realizzato e caricato su Facebook da Gemma Di Pietro, mostra infatti un'orsa, conosciuta nel posto col nome di Amarena, mentre sbuca da un vicolo in una piazza di San Sebastiano dei Marsi. Tutt'attorno ci sono gli abitanti del piccolo Comune abruzzese che assistono alla scena senza alcun tipo di timore, alcuni appunto filmano il passaggio del plantigrado col cellulare. Ma ecco che all'improvviso, accade qualcosa di ancor più sorprendente.
L'orsa Amarena, dopo essersi guardata a destra e sinistra capendo che non ci fossero pericoli, ha chiamato dal vicolo i suoi due cuccioli, i quali sono giunti nella piazzetta per poi proseguire il loro cammino insieme alla mamma imboccando una scalinata.
Come si può constatare dalle immagini, la popolazione locale si è prodigata nel lasciare libero il passaggio all'orsa con i suoi cuccioli, controllando che nella zona non transitassero automobili.
Chi è l'orsa Amarena
La presenza dell'orsa Amarena non è nuova nella zona di San Sebastiano dei Marsi, considerando soprattutto il fatto che il paese si trovi nell'area protetta del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. La cittadinanza locale, tenendosi comunque a distanza, in tutto questo tempo ha compreso la non pericolosità del plantigrado il quale non ha mai assunto atteggiamenti aggressivi perché non si è mai sentito preso di mira. In questo senso negli scorsi mesi in Abruzzo sono state firmate diverse ordinanze messe in campo dai sindaci per salvaguardare la tranquillità dell'orsa.
Nell'area del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, comunque, è stata riscontrata la presenza di diversi orsi. A Villavallelonga nei giorni scorsi un plantigrado si è mostrato in più occasioni, nell’ultima circostanza è stato addirittura immortalato farsi il bagno nella fontana del paese. A Lecce nei Marsi, invece, a inizio mese, un orso in cerca di cibo ha fatto irruzione di notte tra le loro tende di un campo scout: nella circostanza i giovani scout si sono salvati rifugiandosi in auto.
Salvini propone regole più dure contro gli orsi
Il tema degli orsi, però, sta tenendo banco da qualche mese a questa parte soprattutto in un'altra regione della nostra Penisola. Stiamo parlando del Trentino Alto Adige, territorio nel quale, come affermato in precedenza, lo scorso aprile il 26enne Andrea Papi è stato ucciso da un orso mentre era uscito a correre nei boschi di Caldes.
La sua morte ha rappresentato il dramma di una situazione divenuta piuttosto insostenibile per la popolazione del Trentino, la quale si sta trovando costantemente a dover fare i conti con incontri ravvicinati con gli orsi che sempre più si spingono molto vicino ai centri abitati.
In tal senso, le lamentele e i timori della gente del posto sono stati ascoltati in prima persona dal vicepremier Matteo Salvini, il quale lo scorso sabato, 26 agosto 2023, si è confrontato con trenta sindaci trentini, consegnando poi alla premier Giorgia Meloni e ai colleghi di Governo una lettera degli amministratori di Rendena, Giudicarie e Val di Sole che denunciano una convivenza sempre più difficile con orsi ritenuti pericolosi e aggressivi.
"Porterò in Consiglio dei ministri la richiesta delle Province autonome di occuparsi direttamente del rapporto tra un uomo e animale - ha dichiarato Matteo Salvini - In primo luogo c'è il tema della sicurezza, collegata al turismo. Il Trentino è terra di bellezza, di accoglienza, di malghe, di agricoltura di montagna, di fatica e di rispetto. Tutti questi sindaci che rappresentano le valli trentine chiedono che la convivenza tra uomo e grandi carnivori sia garantita, perché ne va anche dell'incolumità pubblica.
L'esperimento che erano nato con l'Europa - prosegue - di avere qualche decina di grandi carnivori sulle Alpi adesso vede la presenza di alcune centinaia di soggetti che arrivano anche in pieno centro, negli orti, nei parchi giochi dei bimbi, sulle ciclabili, nei garage e per di più contiamo un morto. Non è possibile vivere con il terrore.
La convivenza tra uomo e animale - conclude - si deve basare sui numeri e sulla vita. Perché la vita di un uomo, la vita di un bimbo, di una signora e di un ragazzo è un bene unico da tutelare con tutti i mezzi possibili. Bisogna garantire serenità a tutta questa gente laboriosa e straordinaria".
Il ministro ha suggerito di lasciare a Trento e Bolzano la possibilità di intervenire per gestire il fenomeno e garantire una convivenza sostenibile e di buonsenso.
Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, dopo l'incontro con Salvini ha fatto sapere:
"Gli uffici ministeriali devono capire che il nostro territorio non può più aspettare le lungaggini romane. Gli abbattimenti degli esemplari pericolosi ormai sono una questione di ordine pubblico.
Insieme all'Alto Adige vogliamo maggiore autonomia nella gestione dei grandi carnivori per la sicurezza dei nostri cittadini e per tutelare allevamenti e agricoltori che lavorano negli alpeggi e che sono sempre più in difficoltà. Dobbiamo tutelare tutti coloro che hanno deciso di vivere in montagna e che dedicano enormi sforzi e sacrifici per preservare un patrimonio che si base su equilibrio e bellezza, su rispetto e fatica che bisogna anzitutto comprendere e ancora una volta rispettare".