Lo sapete che il vostro datore di lavoro può darvi fino a 800 euro per pagare benzina e bollette?
Un duplice aiuto che può essere concesso liberamente dalle aziende.
Ottocento euro per darci una mano a pagare le bollette e la benzina. Non una cifra risolutiva, ma senza dubbio un buon aiuto. E chi può darcelo? Il nostro datore di lavoro. Già, perché sono due i bonus promossi dal Governo che possono essere però sbloccati direttamente dalle aziende a favore dei dipendenti.
Bollette e benzina: dai datori di lavoro un aiuto da 800 euro
Andiamo in ordine cronologico. In estate era stato istituzionalizzato il bonus benzina per i dipendenti: 200 euro che possono essere forniti dai datori di lavoro. Si tratta di voucher che possono essere corrisposti immediatamente e valgono per benzina, gasolio, Gpl, metano e per la ricarica di veicoli elettrici e per i quali non è necessario stipulare alcun accordo contrattuale o di categoria.
A erogare il bonus possono essere aziende e lavoratori autonomi che hanno dei dipendenti. E' il datore di lavoro a decidere l'entità del bonus (fino a un massimo di 200 euro) e a quali dipendenti assegnarlo: non è infatti obbligatorio per tutti. Non ci sono inoltre limiti di reddito per l'assegnazione.
I voucher non possono invece andare ai dipendenti delle Amministrazioni pubbliche. Il bonus benzina non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente e va conteggiato separatamente rispetto ad altri benefit aziendali.
Il bonus bollette
Fanno invece parte dei fringe benefits i bonus legati alle bollette. Il provvedimento è stato inserito nel Decreto Aiuti Bis, che ha in concreto alzato il tetto dei fringe benefit da 258,23 a 600 euro.
Le strade, come spiegano i consulenti del Lavoro, sono due: o l'erogazione diretta al fornitore del servizio oppure l'inserimento della quota in busta paga. Spetterà poi al lavoratore dimostrare l'effettivo impiego della cifra.
Fringe benefit, cosa sono
Per capire bene la questione, spieghiamo cosa sono i fringe benefit. Si tratta di bonus aziendali (previsti dal Codice civile e dal Testo unico imposte sui redditi), che le aziende possono scegliere di assegnare ai dipendenti nel contesto di un piano di welfare aziendale, soprattutto in momenti storici complicati come quello attuale.
Solitamente vengono disciplinati da accordi individuali: in sostanza, l'azienda può decidere di assegnarli a tutti i dipendenti come a uno solo.
Di questa categoria fanno parte:
- auto aziendale
- buoni acquisto
- assistenza sanitaria
- polizze assicurative
- concessione di prestiti
- acquisti di azioni societarie (Stock option)
- alloggi messi a disposizione del dipendente
La cifra può essere usata solo per il rimborso delle utenze domestiche.
Il tetto è stato aumentato soltanto per il 2022. Toccherà al nuovo Governo decidere se mantenere la modifica anche nel 2023 o tornare indietro al passato.