La partita di calcio tra bambini finisce 31-0
E' accaduto nel campionato Giovanissimi B tra l'Affrico e la Virtus Firenze. Qualche mese fa un precedente in Sardegna era finito 40-0.
Un risultato veramente clamoroso che, a fine partita, non è stato possibile far passare in secondo piano, andando a scatenare una vera e propria ondata di polemiche. In un campo da calcio giovanile di provincia, la partita tra ragazzini è finita 31 a 0. Un esito finale davvero da non credere che ha riportato al centro il dibattito sul limite da rispettare per non umiliare gli avversari.
Calcio giovanile, la partita tra ragazzi finisce 31-0
Chiunque si stesse strofinando gli occhi incredulo di fronte ad un risultato simile, non dovrebbe stare a meravigliarsi ulteriormente, perché la partita si è conclusa proprio con questo esito rocambolesco: 31-0. Un finale davvero da non credere, verificatosi nel corso della partita tra Affrico e Virtus Firenze, nel campionato giovanissimi B, classe 2009, quindi su un campo di calcio giovanile. L'Affrico, nonostante le difficoltà degli avversari, non ha badato a spese, andandoci giù pesantissimo e segnando oltre trenta gol.
Una vicenda che ricorda da vicino quanto accaduto lo scorso aprile in Sardegna dove il parziale era stato più ampio: tra Fanum e La Caletta era finita addirittura 40-0.
Risultati clamorosi che ovviamente non sono passati inosservati, facendo tornare in auge i tradizionali quesiti circa il limite da rispettare per non arrivare ad umiliare completamente i propri avversari, circostanza che, in questo caso, si è verificata nella sua interezza. Ciò che crea però ancora più clamore riguarda il fatto che il 31-0 e il 40-0 siano accaduti nell’ambito del calcio giovanile.
Le implicazioni di un risultato extralarge
Dopo il triplice fischio dell'arbitro, quindi, non sono mancate le polemiche. Le discussioni sul 31-0 tra Affrico e Virtus Firenze dei Giovanissimi B, classe 2009, hanno ruotato attorno al come comportarsi in situazioni simili: un passivo così ampio è un insegnamento per le nuove generazioni o si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti dell'avversario?
In tantissimi casi, infatti, la risposta può essere ambivalente: se da una parte c'è chi afferma che è giusto non fermarsi per onorare chi si ha di fronte, dall'altra invece c'è chi sostiene che è fondamentale riconoscere eventuali squilibri dei propri rivali e non infierire più di tanto, soprattutto se si tratta di ragazzini che devono imparare le regole di un gioco che, fin dai primi passi in campo, professa il divertimento come suo principio cardine.
Sebbene la Virtus Firenze non sia nuova a sconfitte così clamorose - la scorsa settimana ha perso 19-0 - si rammarica per come spesso gli avversari si accaniscono e non rallentano di fronte a dei limiti evidenti. Nonostante ciò, resta però orgogliosa del lavoro svolto e di una squadra che, formata da giocatori presi da altre compagini, offre ancora una funzione sociale, permettendo ai ragazzi di fare sport ed evitare altre devianze. L'allenatore della Virtus Firenze, Ciro Carotti, ha voluto quindi dire la sua ai microfoni de "La Nazione":
"Abbiamo voluto prendere i ragazzi scartati da altre società. Il nostro obiettivo è togliere soprattutto i ragazzi dalle strade e farli giocare con spirito di amicizia e aggregazione. Francamente non capisco l’atteggiamento di alcuni avversari che potrebbero essere meno aggressivi nei nostri confronti vista la palese inferiorità che dimostriamo in campo. Certi allenatori dovrebbero far capire ai giovani che anche se vincere è la cosa fondamentale nello sport, ci vuole sempre un certo rispetto per gli avversari".
Campionato Giovanissimi, un sistema che ha creato disparità
Le cause di questo larghissimo risultato si potrebbero cercare però nelle nuove modalità con cui è stato ragionato il campionato Giovanissimi. Dopo il Covid-19, infatti, il vecchio girone di merito a 16 squadre, è stato sostituito da un altro pensato in due fasi:
- Una prima fase a gironi aperta a tutti, con le "big" che affrontano altre squadre minori.
- Una seconda fase, invece, in cui i gironi vengono fatti sulla base dei piazzamenti ottenuti nella prima parte di stagione.
In questo modo, secondo gli organizzatori, si riuscirebbe a mettere insieme società diverse e non creare una competizione élite. Il risultato opposto, tuttavia, è stato quello di andare ad acuire le disparità poiché ogni weekend, in ognuno dei sei gironi, si registra almeno un punteggio tennistico, dove i 10-0 sono all'ordine del giorno. Una conseguenza che, con questi risultati pesantissimi, potrebbe portare i giovani a distaccarsi dal mondo del calcio.