La Danimarca dice stop al Green pass. Dal 10 settembre via tutte le restrizioni
L'epidemia è considerata sotto controllo con il 71,8% della popolazione completamente vaccinata e più dell'83% con almeno una dose iniettata.
Mentre in Italia il premier Mario Draghi annuncia l'apertura verso la terza dose e l'obbligo vaccinale, la Danimarca va decisamente in controtendenza. Nonostante sia stato fra i primi Paesi a introdurre un pass Covid-19 sei mesi fa, ieri, mercoledì 1 settembre 2021, ha abolito l'obbligo di Green pass nella maggior parte dei luoghi pubblici E non è finita. Il 10 settembre verranno revocate tutte le restrizioni.
La Danimarca abolisce il Green pass
Le ragioni dietro a questa scelta sono legate alla copertura vaccinale. L'epidemia è considerata sotto controllo con il 71,8% della popolazione completamente vaccinata e più dell'83% con almeno una dose iniettata. Inizialmente l'obbligo di esibire di documento doveva scadere il 1° ottobre, ma, già da oggi, il pass non è più richiesto in caffé, bar, ristoranti, palestre. Sarà ancora invece ancora necessario nei principali eventi pubblici al coperto e nei locali notturni.
Secondo il Ministro della Sanità danese, Magnus Heunicke, il numero di vaccinazioni effettuate è sufficiente per ritenere sotto controllo la pandemia. Il Covid-19 non sarà dunque più considerato una malattia socialmente pericolosa. Anche se la guardia non va abbassata.
Il Professore Flemming Konradsen dell’Università di Copenhagen ha spiegato che serve monitorare in modo dettagliato la diffusione dell'infezione e delle varianti in circolazione:
“Dobbiamo mantenere una strategia di comunicazione sulle misure igieniche generali da seguire. Dobbiamo anche riuscire ad aumentare la copertura vaccinale. Non possiamo rimanere all'attuale 75-76% della popolazione che ha ottenuto 1 o 2 dosi di vaccino. Dobbiamo arrivare ad avere il 90% degli immunizzati. Intanto è stato avviato il richiamo per le persone vulnerabili”.
La situazione danese
La Danimarca - che ha registrato 2.500 decessi per Covid - ha abbandonato a metà agosto l'obbligo di mascherine nei trasporti pubblici e ha revocato l'obbligo del pass Covid nei musei e negli eventi al coperto con meno di 500 persone.
La situazione nel resto d'Europa
Nel nostro continente la copertura vaccinale non risulta omogena: i numeri mostrano una forte differenza tra l'Europa occidentale e quella centro-orientale, con quasi tutti i Paesi dell'ex blocco sovietico ancora fermi a tassi di vaccinazione inferiori al 60%. A vantare invece un tasso superiore all'80 per cento, dunque ben oltre gli obiettivi fissati da Bruxelles, sono Malta (90,8 per cento), Irlanda (87,7 per cento), Danimarca, Portogallo e Belgio (tutti e tre al di sopra dell'83 per cento).
I quattro Paesi più popolosi dell'Ue - Germania, Francia, Italia e Spagna - si trovano nella fascia tra il 70 e l'80 per cento, con l'Italia che è riuscita, con 24 ore di ritardo rispetto al ritmo medio nel resto dell'Ue, a centrare l'obiettivo dei sette vaccinati ogni dieci adulti.