La conduttrice indossa la mascherina. Bassetti: "Non deve metterla"
L'infettivologo del San Martino: "Basta burocratizzare il Covid".
La definizione di "contatto stretto", la quarantena a seguito di un incontro con un positivo e le regole sull'utilizzo della mascherina - nonostante siano state più volte ribadite - non sono ancora chiarissime a tutti. Prova ne è il dibattito avvenuto a Oggi è un altro giorno tra la conduttrice Serena Bortone e l'infettivologo Matteo Bassetti.
Bassetti alla conduttrice: "Non serve la mascherina"
Da giorni Serena Bortone va in onda durante Oggi è un altro giorno indossando una mascherina. Il perché lo ha spiegato lei stessa:
"Sono entrata in contatto con una persona che poi si è rivelata positiva, che comunque indossava mascherina, visiera, guanti e camice“.
Una spiegazione che non ha convinto Bassetti:
“Personalmente credo che lei non dovrebbe indossarla per il semplice motivo che lei non ha avuto un contatto diretto con un positivo. Allora io dovrei praticamente vivere con la mascherina, perché tutti i giorni incontro qualcuno positivo nel mio lavoro".
"Queste regole fanno male"
L'infettivologo ha poi giocato il "carico", criticando la gestione attuale della pandemia.
"Penso che queste regole stiano facendo male al nostro Paese, perché la gente non ne può più di esse e non le comprende. È diventato più complicato seguire le regole che il Covid. Cerchiamo di uscire da questa burocratizzazione del Covid che abbiamo avuto in Italia e che ci sta portando a un lockdown che non volevamo”.
E, in tema di chiarezza, la Bortone ha replicato:
"Io sono un soldato dell'azienda, mi dicono che la definizione di 'contatto stretto' non è chiara".
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Lo screzio con Crisanti
Bassetti nei giorni scorsi era stato protagonista di un altro screzio, questa volta con Andrea Crisanti, altro volto diventato oramai noto nei salotti televisivi. I due professori se le erano "cantate" (ma non come quando hanno rivisto in chiave "vaccinale" Jingle Bells) sul bollettino.
Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, ospite in tv di Non è l'Arena nella serata di mercoledì 12 gennaio 2021, si era pronunciato con toni poco lusinghieri circa la proposta, avanzata da Bassetti, di rivedere il bollettino quotidiano dei contagi per ridimensionare l'ansia.
"Questa modalità di gestione del Covid deve cambiare. Non dobbiamo continuare a contare come malati di Covid quelli che vengono ricoverati per un braccio rotto e risultano positivi al tampone. Bisogna anche finirla col report serale, che non dice nulla e non serve a nulla se non mettere l'ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a fare il report giornaliero" aveva dichiarato il primario di Malattie Infettive di Genova.
Il microbiologo ha attaccato la proposta, spiegando:
"Quando lei va in autostrada, per capire se va troppo veloce guarda l'indicatore di velocità, così sa se è in una situazione di pericolo o meno. La stessa cosa vale per la pandemia. Uno degli indicatori del cruscotto della pandemia è il numero dei casi, quindi l'incidenza e l'Rt. Il numero delle persone che finiscono in ospedale o in rianimazione è un effetto collaterale della diffusione del virus".
Crisanti ha poi asserito che l'uscita di Bassetti è stata da "analfabeta di epidemiologia". A questo punto la palla è passata all'infettivologo ligure, il quale ha deciso di scendere nell'arena e metterci anche il suo carico...
"Mi hanno detto che Crisanti mi ha dato dell’analfabeta di epidemiologia perché ho suggerito di rendere più clinico e meno biologico il report giornaliero sui contagi. Lo prendo come un gran complimento. Spiace che chi lo ha fatto parli di come curare la gente, ma non sappia la differenza tra un metatarso e un tampone e che l’ultima volta (se lo ha mai fatto) che ha visitato un paziente è stato forse nel secolo scorso. Scorrendo poi il curriculum non si rileva traccia di studi di virologia …se non dal marzo 2020….l’analfabeta in malattie infettive sembra qualcun altro."