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Influencer o Ininfluencer, mica sono tutti Chiara Ferragni: ecco il sindacato di chi vive col web

L'obiettivo è seguire e tutelare quel micro universo soprattutto di giovani che cercano un'avventura imprenditoriale sul web.

Influencer o Ininfluencer, mica sono tutti Chiara Ferragni: ecco il sindacato di chi vive col web
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L'ultima frontiera per il nostro Paese e i suoi "lavoratori", ecco il sindacato degli influencer.

Nell'Italia che cerca la ripartenza dopo la pandemia e la crisi, nell'Italia che proprio in queste ore vede i sindacati pressare il Governo sull'inflazione da record segnata in questo mese di ottobre, ecco "sbarcare" sul fronte delle parti sociali un nuovo sindacato.

Per i diritti degli influencer ora c'è un sindacato

Come raccontano i colleghi di Prima Cremona la vicenda vede tra i protagonista di questa nuova avventura Chiara Ferragni, la 35enne imprenditrice, blogger e modella nata proprio nella città del torrone.

chiara ferragni assoinfluencer

L'obiettivo della nuova realtà è dare supporto e tutela ai produttori di contenuti per web e social network.  E’ in questa direzione che nasce Assoinfluencer, il primo sindacato di categoria.

Un mondo nuovo ma tanto per rendere l'idea già capace di muovere un giro d’affari, solo in Italia, da 280milioni di euro.

Non solo Chiara Ferragni, ecco il perché di un sindacato

Influencer, creator streamer. Sono i produttori di contenuti digitali.

In Italia si tratta di un esercito di circa 350mila "lavoratori".

Chiara Ferragni è sicuramente l'influencer digitale più famosa e pagata d'Italia, con un impero, secondo Money, da 40 milioni di dollari. Ma non tutti sono come l'imprenditrice cremonese. Anzi.

Esiste anche un importante "universo di micro influencer, spesso alle prime armi (e molto spesso con risultati anche improbabili e imbarazzanti, a volte "massacrati" da Striscia la Notizia nella rubrica dal titolo eloquente "Ininfluencer").

Persone che hanno quindi sicuramente bisogno di un supporto. Già perché fare l’influencer non è un passatempo, ma ormai una professione vera e propria. E come tale comporta anche delle responsabilità.

Quantificare il proprio lavoro

Tanti gli aspetti da prendere in considerazione. Perchè non ci sono solo i contenuti digitali. Ma c'è da gestire anche la fiscalità.

Come bisogna anche saper valutare (e quantificare) il proprio lavoro. Quanto può valere ad esempio una storia su Instagram? In quanto posso quantificare il mio lavoro a un’azienda che mi chiede di rappresentarla?

Sono questi alcuni dei quesiti a cui Assoinfluencer cerca di dare una risposta, fornendo supporto ai professionisti della categoria.

Industria in crescita

Un'industria in rapida crescita quella dell'influencer marketing, che nel mondo vale già 14 miliardi. Un valore che in soli 5 anni è triplicato.

In Italia il mercato nel 2021 vanta un +15% rispetto all'anno precedente. E, sempre sul territorio nazionale, nel 2021, oltre il 50% delle aziende ha attivato campagne di influencer marketing (IM).

Assoinfluencer nasce proprio per supportare ma anche regolamentare la categoria. L'influencer è infatti una professione ancora poco tutelata sul piano legale.

A idearla sono stati gli avvocati Jacopo Ierussi e Valentina Salonia.

Il commento del co-fondatore

Proprio Ierussi, avvocato, ha spiegato nei giorni scorsi le linee guida che indirizzeranno Assoinfluencer:

"Quella dell'influencer è una figura nuova e che cambia tanto rapidamente quanto il mondo dei media - spiega Jacopo Ierussi, all'Ansa - i creator possono essere artisti e imprenditori, atleti e divulgatori, ma sono sempre professionisti, capaci di produrre valore attraverso competenze e strumenti specifici. E in quanto professionisti, in un mercato ancora non regolato, ciò che fino ad oggi è mancato è esattamente una realtà che ne tutelasse diritti e interessi: Assoinfluencer è nata proprio per rispondere a questa esigenza".

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