Inflazione record al 6.9%: non succedeva da 36 anni. E il carrello della spesa piange...
Salgono i prezzi di quasi tutti i prodotti, ma a far da contraltare ci sono i dati sul Prodotto interno lordo e sulla crescita.
Inflazione shock: schizza al 6,9% raggiungendo una percentuale mai così alta da 36 anni. Nella fattispecie l'inflazione è tornata a correre a maggio, dopo che invece ad aprile c'erano stati dei rallentamenti che avevano portato a un cauto ottimismo.
Inflazione, che “botta” a maggio
Stando alle stime preliminari elaborate dall’Istat, a maggio i prezzi sono saliti dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annuale, il rialzo maggiore appunto dal 1986 quando si era toccato il 7%.
La corsa verso l'alto riguarda i beni energetici che inevitabilmente stanno portando a un effetto domino su tutte le altre categorie di consumo.
Le conseguenze per il portafogli degli italiani
Come sempre accade, la conseguenza più immediata e più pratica si va a percepire nel portafogli e nelle tasche degli italiani. Perché, oltre a schizzare l'inflazione, a correre è anche il cosiddetto carrello della spesa, cioè il paniere di beni alimentari, della cura della casa e della persona.
I prezzi crescono del 6,7%, dal +5,7% di aprile su base annuale e dello 0,9% su base mensile, la fotografia riportata dall'Istat. Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +8,7% a +9,7%) sia quelli dei servizi (da +2,1% a +3,1%).
Nella fattispecie, accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto.
Ecco perché da sempre l'inflazione è vista come un vero e proprio spauracchio.
Le buone notizie da Pil e crescita
A far da contraltare a uno scenario non proprio incoraggiante sono però i dati sul Prodotto interno lordo e sulla crescita che in effetti danno segnali che tutto sommato fanno ben sperare.
Il primo trimestre dell'anno è infatti andato meglio delle attese per la nostra economia. Nei dati diffusi l'Istat ha sensibilmente rivisto le stime preliminari comunicate il mese scorso e nel primo quarto dell'anno indica una crescita dello 0,1% su base congiunturale.
Uno scenario che è stato preso in considerazione anche dal Mef, il Ministero di Economie e Finanze in una nota:
"La revisione al rialzo della stima Istat di crescita del pil nel primo trimestre è in linea con le più recenti stime del Ministero e porta al 2,6% la crescita acquisita per il 2022, ovvero quella che si realizzerebbe se il Pil restasse invariato da qui a fine anno".
Le previsioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze
Tanto che il Ministero di fronte alle disamine più incoraggianti per il Paese ha aggiunto nella sua nota:
"Per il secondo trimestre si stima un significativo aumento delPpil sul primo trimestre che metterebbe il percorso di crescita annua in linea con la previsione del Def o quantomeno prossimo ad essa. Per i trimestri successivi sarà fondamentale dare piena attuazione alle misure predisposte con i recenti decreti e proseguire nel percorso di realizzazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr".