Processione per la pace a Bologna: il cardinale Zuppi ha riunito greci-cattolici ucraini e ortodossi russi
Un'iniziativa voluta dal presidente della Cei, l'arcivescovo di Bologna card. Matteo Zuppi, in occasione della processione della Madonna di San Luca.
“Non si ragioni solo nella logica delle armi”.
E’ un cambio di passo sensibile, quello che si percepisce in seno alla Conferenza episcopale italiana dopo la nomina al vertice del cardinale di Bologna Matteo Zuppi (che ha preso il posto dell’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti), fortemente voluta da Papa Francesco.
Russi e ucraini insieme in processione a Bologna
Il nuovo presidente della Cei, al termine dell'assemblea generale, aveva posto al centro del dibattito la pace in Ucraina, annunciando un'iniziativa senza precedenti
“Domenica a Bologna cristiani russi e ucraini saranno in corteo insieme nella processione della Madonna di San Luca. Cammineremo insieme, ci saranno anche loro ad accompagnare la Madonna dalla cattedrale di San Pietro al santuario sul colle della Guardia”.
Dalle parole, quindi, si è passati ai fatti. Ieri, domenica 29 maggio 2022, infatti, nonostante la giornata di pioggia si è svolta la processione bolognese della Madonna di San Luca. Una tradizione sentitissima che quest'anno, come detto, a fianco del cardinale Matteo Zuppi, ha visto marciare il vicario dei fedeli ortodossi in Italia, il Vescovo Ambrozie, e il Monsignor Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico per i fedeli ucraini in Italia. Una marcia la loro in nome della pace, sia per quanto sta accadendo attualmente in Ucraina, ma anche con lo sguardo rivolto a tutti i teatri di guerra nel mondo.
"E' una grande bestemmia del Vangelo colpire il proprio fratello visto che il Comandamento del nostro Signore è quello di amarci gli uni con gli altri - afferma l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Card. Matteo Zuppi - E' anche una debolezza che ci deve spingere a rinnovare il dialogo tra le chiese e dentro le chiese che superi ogni tipo di nazionalismo. Speriamo che camminare insieme sia anche un'indicazione che insieme i cristiani possono ritrovare la via della pace".
"E' una manifestazione di fraternità che deve essere tra tutti gli uomini - afferma Monsignor Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico per i fedeli ucraini in Italia - Cristo ci ha portato la pace e se noi crediamo in Cristo dobbiamo essere uniti nell'amore, nella verità, nella giustizia e nella pace. Non c'è pace senza giustizia".
Segnale forte dopo le polemiche di Pasqua
I greco-cattolici ucraini e gli ortodossi russi, insomma, per la prima volta insieme. Una scelta simbolica ma fortissima, quanto coraggiosa: ricorderete a Pasqua le polemiche sulla scelta del Papa di far portare la croce a una donna ucraina e una russa alla Via Crucis al Colosseo.
La televisione ucraina decise addirittura di "censurare" e "oscurare" il Papa. Nonostante le pressioni, Vaticano e Santo Padre tirarono dritto e confermarono il programma del cerimoniale con la presenza delle due donne alle 13esima stazione, una scelta definita inopportuna sia da dall’ambasciata ucraina, sia dalla Chiesa cattolica di Kiev.
Mettiamoci davanti al Crocifisso, sorgente della nostra pace, e chiediamogli la pace del cuore e la pace nel mondo. #VenerdìSanto
— Papa Francesco (@Pontifex_it) April 15, 2022
Il nuovo capo della Cei e gli abusi sessuali
La sintesi dei lavori assembleari: una Chiesa quella delineata da Zuffi che si vuole fare prossima anche con gesti concreti. A tema anche gli abusi sessuali commessi da sacerdoti: “Il pensiero va sempre per le vittime”, ha detto il Cardinale, annunciando un report sulle attività di prevenzione e sui casi segnalati negli ultimi due anni, invitando a denunciare le violenze anche alle forze dell'ordine.
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