Il dentista no vax col braccio in silicone è stato radiato, ma continua a lavorare (e non solo lui)
Sono passati mesi, ma il ricorso pendente blocca il provvedimento di radiazione (di moltissimi medici)
Ve lo ricordate Guido Russo? Magari, così su due piedi, il suo nome non vi dice nulla. Ma se vi diciamo che è il dentista no vax che si presentò a farsi vaccinare con un braccio in silicone sicuramente la memoria si accende. Sicuramente ricorderete che è stato radiato dall'Ordine, ma quello che forse non sapete è che nonostante tutto... sta lavorando ancora. E come lui tanti altri.
Guido Russo, il dentista col braccio in silicone
La sua storia aveva fatto il giro del mondo. Guido Russo, odontoiatra biellese, nel pieno della campagna vaccinale aveva cercato di saltare la vaccinazione con uno stratagemma decisamente goffo. Si era presentato al centro vaccinale con un braccio in silicone che voleva far passare per il suo. Il tentativo però era stato scoperto da un'infermiera, che aveva denunciato l'accaduto.
La vicenda - impossibile non fosse così - era diventata virale, e le sue "gesta" finirono su tutti i telegiornali, anche all'estero. A quel punto Russo, diventato "famoso", andò anche in televisione a “Non è l’Arena” e a Massimo Giletti spiegò la sua versione dei fatti. A cui, però, l’Ordine dei medici di Biella non credette minimamente tanto che dopo pochi mesi arrivò il provvedimento disciplinare, ossia la radiazione dall’Ordine.
Radiato dall'Ordine continua a lavorare
E ora? Come racconta Prima Biella, Guido Russo, nonostante il provvedimento disciplinare preso, continua comunque a lavorare nel suo studio di via Roma a Biella.
Sgombriamo immediatamente il campo dai dubbi: tutto nella piena legalità. Perché previsto dalle varie normative che riguardano la professione medica e odontoiatrica. Russo non è solo ma in buona compagnia. Sono migliaia i camici bianchi in Italia nella stessa situazione. Il motivo? Sta proprio nella normativa e nel percorso disciplinare.
Russo - come tutti gli altri colleghi che avevano scelto di dire "no" al vaccino - è in attesa che il suo ricorso presentato contro il procedimento disciplinare venga esaminato dalla commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, la Cceps, una sorta di corte di appello dei medici alla quale ci si può appellare contro il provvedimento di radiazione entro trenta giorni dall'emissione.
Come facilmente intuibile, negli ultimi anni il lavoro della commissione è andato decisamente a rilento e dunque anche la situazione dell'odontoiatra biellese è ancora in stand by. Secondo la legge, infatti, il ricorso alla commissione sospende il provvedimento, quindi il medico può continuare a lavorare fino a quando non si esprimerà la commissione. Dopo il pronunciamento della Cceps, in caso di conferma del provvedimento l’ultima possibilità è di appellarsi alla Cassazione entro 60 giorni. In questo caso, però, il provvedimento disciplinare non viene sospeso. Le sospensioni e le radiazioni definitive vengono annotate sull’albo dell’Ordine.