l'europa fa squadra

L'allarme di Draghi: il caro bollette rallenta la ripresa post Covid

Dopo l'intervento del premier, intesa tra i leader del Vecchio Continente per contrastare l'incremento dei prezzi.

L'allarme di Draghi: il caro bollette rallenta la ripresa post Covid
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"Sul caro bollette è necessario agire subito, non si può più attendere". Così, con decisione, il premier Mario Draghi ha inaugurato la sua presenza al Consiglio europeo che si tiene a Bruxelles il 21 e 22 ottobre 2021. Sul tavolo il tema dei rincari dell'energia, che già si sta facendo sentire ma che rischia di travolgere letteralmente l'economia.

Caro bollette, agire subito: intesa tra i leader europei

I rincari si stanno già facendo sentire. A ottobre le bollette sono aumentate - nonostante l'intervento "calmierante" del Governo - e il rischio è che gli incrementi vadano avanti ancora a lungo. E per affrontare la questione serve essere uniti e coesi a livello europeo. Lo sa bene Mario Draghi, che ha chiesto agli altri leader del Vecchio Continente di stringere i tempi sulla questione. Cosa che è stata fatta: a tarda notte i 27 leader sono finalmente riusciti a trovare un'intesa.

Il primo input è l'acquisto su base volontaria di stock comuni di casa. E si è deciso anche per il mix energetico per avviare la transizione ecologica, considerando le specificità di ciascun Paese membro.

Non danneggiare la ripresa

Draghi sulla questione ha sollecitato un intervento "per non danneggiare la ripresa post pandemia" non solo in Italia, ma in tutta Europa.

“Bisogna intervenire al più presto per limitare gli aumenti del prezzo dell’energia, per preservare la ripresa e salvaguardare la transizione ecologica”.

Una motivazione che già aveva espresso, nel corso della Giornata del risparmio, il ministro dell'Economia Daniele Franco.

"Il caro-prezzi   può essere di ostacolo al consolidarsi della ripresa. Il Governo è pronto a interventi da circa otto miliardi di euro".

Uno studio verso un'ulteriore regolamentazione

Al termine del vertice sul tema (oggi, venerdì 22 ottobre, si discuterà invece di politiche migratorie) è stato dato incarico alla Commissione europea di mettere in campo uno studio valutando se movimenti speculativi in campo energetico richiedano ulteriori regolamentazioni. Nel testo ci si riferisce inoltre a misure a medio e lungo termine per rendere sostenibili i prezzi per imprese e famiglie. La discussione però è lunga: se ne riparlerà già la prossima settimana a Lussemburgo, quando si incontreranno i ministri europei dell'Energia.

 

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