Guerra in Israele

I siti israeliani in Italia a rischio attentati

Sinagoghe, ambasciate, luoghi della diplomazia e della cultura tenuti sott'occhio dalle forze dell'ordine

I siti israeliani in Italia a rischio attentati
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La guerra in Israele sembra giunta a un punto di non ritorno. Perché se da decenni israeliani e palestinesi combattono, l'ultimo attacco di Hamas e la risposta di Gerusalemme sembrano segnare una svolta nel conflitto, che potrebbe a breve coinvolgere anche il resto del mondo. E allora - senza voler fare allarmismo - vediamo quali sono i luoghi simboli della cultura e della religione ebraica che potrebbero essere a rischio nel nostro Paese.

I luoghi simbolo di Israele in Italia (a rischio attentati)

Lo ribadiamo, al momento non sembra esserci alcun pericolo, ma dato che prevenire è meglio che curare, il Governo italiano ha intensificato i controlli sui luoghi simbolo di Israele nel nostro Paese. E non sono pochi.

A Roma e Venezia, ad esempio, ci sono due dei più antichi ghetti ebraici al mondo: quello della Capitale risale al 1555, quello in Laguna addirittura al 1516.

Roma la città più a rischio

Sembrerebbe proprio Roma la città più a rischio. Nella Città eterna sono ben 18 le sinagoghe (qui l'elenco completo), segno di una presenza ebraica storica e ben radicata. Ci sono inoltre l'Ambasciata e alcune residenze e sedi diplomatiche.

 

Grande attenzione viene rivolta anche alle sedi di rappresentanza palestinesi, sull'Aventino, a Villa Gordiani e a San Giovanni.

I luoghi israeliani in Italia

Ma non è solo Roma al centro dell'attenzione. Sono moltissime le sedi sotto stretta osservazione, tra templi, sinagoghe, scuole ebraiche, ambasciate e consolati.

Massima allerta anche a Milano dove nel cuore del vecchio quartiere ebraico si trovano la Sinagoga del Beltrami, il Memoriale della Shoah, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, il Giardino dei Giusti e la newyorkese Casa 770.

Strettissima sorveglianza anche a Venezia, dove ha sede come detto il primo ghetto ebraico d'Europa, caratterizzato da cinque sinagoghe (solo due sono oggi aperte al pubblico, ma si celebrano numerose cerimonie religiose e dunque il livello di attenzione è e deve rimanere molto alto).

Sempre in Veneto, da sottolineare l'importante presenza della sinagoga di Padova, risalente al 1682, oggi museo ebraico.

Anche nelle altre regioni d'Italia non mancano obiettivi che potrebbero considerarsi "sensibile". In Piemonte, Torino è sede della più importante Comunità ebraica regionale la terza in Italia. Tre le strutture principali sulle quali è stata rafforzata la sicurezza: la sinagoga, la scuola ebraica e la casa di riposo, tutte ospitate nel quartiere di San Salvario.  Anche a Casale Monferrato, Carmagnola e Cherasco occhi aperti.

In Emilia Romagna attenzione alle sinagoghe e al museo ebraico di Ferrara, mentre in Toscana fari su Siena e Pitigliano. Forte radicamento anche nelle Marche (Ancona, Pesaro Urbino e Senigallia), mentre in Friuli è da tenere d'occhio la Sinagoga di Trieste, così come quella di Napoli in Campania.

Le raccomandazioni del Viminale

Il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le prefetture disposizioni precise per incrementare i servizi di vigilanza attraverso una nota del capo della Polizia Vittorio Pisani:

“Si rende necessario rafforzare i servizi di vigilanza e controllo del territorio a carattere generale e sensibilizzare con effetto immediato le misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi e di ogni altro sito e/o interesse ritenuto a rischio per la circostanza".

"Si raccomanda di implementare al massimo l’attività informativa, al fine della tempestiva attuazione di ogni altra misura idonea a prevenire il compimento di illegalità e a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica”.

 

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