un chiarimento

Green pass e smart working: chi può stare a casa e quanto

Chi pensa che il lavoro da casa sia una scappatoia al certificato verde si sbaglia. Impossibile nel pubblico, qualche margine (ma pochissimo) nel privato.

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Uno dei punti ancora non chiariti sulla questione obbligo di Green pass sul posto di lavoro è quella legata allo smart working. Chi non è vaccinato e non ha intenzione di fare il tampone ogni 48 ore può lavorare da remoto eludendo così la questione? No, non proprio così.

Green pass: lo smart working non è una scappatoia


Un aspetto va chiarito subito: il Green pass serve per accedere al luogo di lavoro, non per lavorare. Dunque, in linea teorica, un lavoratore che opera al 100% in smart working può anche esserne sprovvisto. Ma i casi del genere sono pochissimi.

Nel settore privato

Qualche margine c'è nel settore privato, dove ciascuna azienda può decidere se e quanto tenere a lavorare da remoto i propri dipendenti.  La motivazione non può però essere soggettiva. Per essere chiari, non è possibile per un lavoratore chiedere lo smart working perché sprovvisto di certificazione verde. Anche per una questione di equità rispetto ai colleghi. Diverso è il caso in cui l'azienda conceda a tutti la possibilità di lavoro da remoto, ma non si tratta di  un'eventualità così diffusa. Un mix tra lavoro in sede e da casa potrebbe però consentire al dipendente di ridurre quantomeno i costi dei tamponi (che ricordiamo sono di 15 euro per i maggiorenni e 8 per i minori, da ripetere ogni 48 o 72 ore).

Nel pubblico

Nel pubblico è praticamente impossibile per i lavoratori senza Green pass proseguire nell'attività. Le linee guida approvate dal Governo prevedono infatti che da venerdì 15 ottobre 2021 si torni tutti (o quasi) a operare presso le sedi della Pubbliche amministrazioni.

Il punto 2 del documento specifica anche che "Non sono consentite deroghe. Pertanto non è consentito in alcun modo, in quanto elusivo dell’obbligo, individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del Green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione". 

Inoltre, la normativa prevede che ogni Amministrazione o Ente possa disporre a  rotazione l'attività da remoto per i propri dipendenti per un massimo del 15% delle ore lavorative. Insomma, non c'è molto da discutere: lo smart working non può essere una scappatoia per chi non vuole vaccinarsi.

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