E se esplodesse una bomba atomica in Italia? Un sito simula gli effetti di un attacco nucleare
Alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina, nel frattempo, in Italia è stato aggiornato il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.
Una mossa cautelativa, messa in atto semplicemente per prevenire eventuali effetti collaterali derivanti dalla guerra tra Russia ed Ucraina. Il rischio di un attacco nucleare o del malfunzionamento di una centrale, fortunatamente, è al momento escluso, ma l'escalation degli eventi non lascia comunque tranquilli. Per questa ragione, il Governo italiano ha deciso, 12 anni dopo l'ultima volta, di aggiornare il Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.
Una scelta dettata da timori leciti che, come si è visto, hanno riguardato anche la gente comune, corsa in farmacia per acquistare le pillole allo iodio anti-radiazioni. Persone che, per paura, di recente hanno fatto diventare popolare sul Web un sito che simula gli effetti di un attacco nucleare e che risponde alla domanda "che tipo di effetti catastrofici potrebbe avere una bomba atomica?".
Il Governo aggiorna il piano per la gestione delle emergenze nucleari
Le autorità nazionali hanno fin da subito messo in chiaro che il rischio di un attacco nucleare non c'è. Tuttavia, alla luce di quanto sta continuando ad accadere sul fronte della guerra tra Russia ed Ucraina, il Governo italiano ha deciso di mettere mano al Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. Un provvedimento che si è reso imminente per la questione bellica e che è stato aggiornato a distanza di 12 anni dall'ultima volta.
IL VIDEO:
Le tre fasi del piano
Il Piano prevede tre step, in base al livello di pericolo dovuto alla gravità dell'incidente e alla distanza dal territorio italiano: entro 200 km dai confini nazionali, tra 200 e i 1.000 km e in territorio extraeuropeo.
La prima fase è quella più pericolosa, ma anche la più improbabile per l'Italia, che non ha centrali nucleari mentre le uniche entro la distanza dei 200 chilometri si trovano in Slovenia, Svizzera e Francia. In quel caso la prima disposizione per i cittadini è quella di stare in casa, con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione o condizionamento spenti, da poche ore a un massimo di due giorni. Poi le indicazioni precise per le scuole e per la iodioprofilassi, ossia la somministrazione di iodio stabile, una "misura efficace di intervento per la protezione della tiroide, inibendo o riducendo l'assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione".
La seconda fase prevede l'intervento sarebbe limitato al blocco cautelativo del consumo di alimenti e mangimi prodotti localmente (verdure fresche, frutta, carne, latte) e a misure a tutela del patrimonio agricolo e zootecnico. La terza fase, in caso di incidenti a siti nucleari extraeuropei, le uniche precauzioni riguarderebbero la trattazione di materiali in transito o provenienti da quei luoghi.
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I timori leciti, data la situazione in Ucraina con i continui bombardamenti, hanno fatto schizzare in alto tra le ricerche online negli ultimi giorni il sito Nukemap. Ma di che cosa si tratta? Il sito Web in questione non è nient'altro che un simulatore sviluppato nel 2012 dall'esperto di armi nucleari Alex Wellerstein.
La pagina Web, attraverso la compilazione di un modulo specifico, consente di scegliere il tipo di arma nucleare che si vuole testare (da quelle storiche come quella usata a Hiroshima fino a quelle contemporanee presenti in Usa, Russia, Corea del Nord) e il luogo dove farla innescare. Cliccando poi sul tasto "detona", il sito mostra il raggio d'azione di un ipotetico attacco nucleare sul territorio.