Presentazione ufficiale

Dopo le polemiche di Rimini, appuntamento al 2024 con la 95esima Adunata nazionale Alpini a Vicenza

Per la seconda volta nella loro storia le Penne Nere si raduneranno nel capoluogo vicentino.

Dopo le polemiche di Rimini, appuntamento al 2024 con la 95esima Adunata nazionale Alpini a Vicenza
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L'Adunata nazionale degli Alpini, dopo le fortissime polemiche di Rimini, si terrà a Vicenza. Le Penne Nere si raduneranno nel capoluogo vicentino per la seconda volta nella loro storia dopo il 1991. L'appuntamento per la 95esima edizione dell'Adunata sarà nel 2024. Lo scorso sabato 10 dicembre 2022, invece, si è tenuta la presentazione ufficiale.

Nel 2024 l'Adunata nazionale degli Alpini tornerà a Vicenza

Sarà Vicenza ad ospitare la 95ª Adunata nazionale a maggio 2024. La città, come raccontato dal nostro portale vicentino, è stata la più votata dal Consiglio Direttivo Nazionale ANA, riunitosi il 10 dicembre in Sede Nazionale a Milano. L’Adunata ritornerà a Vicenza per la seconda volta, dopo il 1991.

Il video della proclamazione

Le reazioni

Il consiglio nazionale dell’A.N.A. ha ufficializzato la scelta di chi ospiterà l’adunata nazionale nel 2024, un evento capace di far convogliare per tre giorni, dal 10 al 12 maggio, circa mezzo milione di penne nere. L’onore toccherà a Vicenza, città candidata assieme a Biella, Modena e Viareggio.

Soddisfazione da parte del sindaco Francesco Rucco:

“Accogliamo con entusiasmo questa notizia - afferma a caldo il primo cittadino - perché la città ha fortemente voluto questo risultato. Ringrazio il consiglio nazionale che ha valutato positivamente il dossier presentato e gli alpini della sezione Monte Pasubio di Vicenza, in primis il presidente Lino Marchiori ed il past president Luciano Cherobin.

Un lavoro certosino supportato con convinzione dall’amministrazione comunale che ha già deliberato da tempo un contributo vincolato sul bilancio di 600 mila euro. Ma ha pesato anche tutta la programmazione logistica e dei trasporti, fattori determinanti per la buona riuscita di un evento di queste proporzioni. Dopo 33 anni Vicenza e la sua provincia, le più alpine d’Italia per numero di iscritti all’A.N.A., avranno la gioia di diventare la capitale italiana dell’alpinità. Saranno tre giorni fantastici!".

La città veneta ha infatti superato di 3 voti la seconda candidata Biella (vincendo per 13 a 10). Solo poche preferenze, invece, per Modena e Viareggio. Verona ospitò l'ultima Adunata Ana nel 1990, Vicenza l’anno successivo. Ora ripeterà nel 2024, per la 95° Adunata Nazionale. Per il 2023, invece, la città è scelta Udine: già note le date, dall’11 al 14 maggio.

Ancora nella memoria le polemiche di Rimini

2023 Udine, 2024 Vicenza. Per le prossime due edizioni l'Adunata nazionale degli Alpini ha trovato la sua quadra organizzativa, eppure le possibilità di una sospensione erano molto elevate, soprattutto per il putiferio emerso quest'anno, tra il 5 e l'8 maggio, con il raduno di Rimini.

In quei giorni, infatti, la città romagnola ha contato l'arrivo di ben 400mila turisti: una folla straordinaria in mezzo alla quale sarebbe successo di tutto, arrivando persino ad episodi particolarmente controversi e al limite. In soli quattro giorni sono state oltre 150 le donne che hanno raccontato - sulla pagina Instagram e Facebook di "Non una di meno" - di aver subito molestie, verbali o fisiche.

Tante, tantissime testimonianze, tra le quali sono scattate anche alcune denunce: a dare il la una 26enne che si è presentata dai Carabinieri con il suo avvocato e ha raccontato di essere stata strattonata e insultata tra la folla da tre Alpini.

Gli episodi sarebbero tantissimi: fischi, volgarità mimate e pronunciate, minacce e vere e proprie molestie che avrebbero colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. E quando - del tutto legittimamente - alcune donne finite del mirino avrebbero tentato di difendersi, gli artefici delle molestie avrebbero tentato di sminuire la gravità dei loro gesti, classificandoli come goliardia.

Tra i racconti, ad esempio, c'è stata anche Adriana, 27 anni, che quel sabato pomeriggio era a Rimini a spasso con un'amica, che racconta che nell'arco di qualche minuto si è ritrovata in mezzo a un cerchio di 8-10 uomini, tutti over 50, con la "divisa". La mettono davanti a un signore con i capelli canuti, lui le scosta il giubbino di pelle dalla spalla, glielo apre sul seno, glielo sfiora. L'amico, un altro signore di mezza età, le dice "sai, lui è un chirurgo plastico, se vuoi ti dà una sistemata".

Anche Francesca, barista di 24 anni, ha detto:

"Mentre servivo all'esterno un signore sui 70 anni mi ha tirato a sé con una tale forza da farmi atterrare sulle sue ginocchia. Non ho detto nulla perché il bar era così pieno che non volevo creare problemi. Ma mi ha fatto schifo e non è stato neppure l'unico episodio".

La petizione per la sospensione

A distanza di qualche giorno dai fatti, sulla Rete era stata poi lanciata online la petizione "Sospensione adunate degli Alpini a causa delle molestie nelle città ospitanti", un'iniziativa volta a raggiungere 25mila firme al fine di sospendere per 2 anni consecutivi le adunate degli Alpini.

Nonostante fosse salita a circa 16mila firme in brevissimo tempo, ad oggi ha totalizzato 21mila affiliazioni, non raggiungendo il tetto previsto per agire concretamente.

La Procura chiede l'archiviazione dell'unica denuncia

Sul caso dell'Adunata di Rimini, la Procura aveva aperto un fascicolo d'indagine, anche se dopo due mesi ha chiesto l’archiviazione. La procuratrice capo sarebbe arrivata a questo passo dopo aver appurato che ci sarebbe la non identificazione dei presunti autori delle molestie. Un riconoscimento reso difficile per la presenza numerosa di persone nello stesso luogo in occasione dell'adunata, sia per il poco riscontro avuto dal sistema di videosorveglianza della zona. Senza contare che quella che doveva essere l'unica testimone oculare delle molestie, un'amica della 25enne non era stata in grado di fornire elementi decisivi all'identificazione dei presunti autori.

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