Animali infestanti e dove trovarli

Dopo il granchio blu ci mancava solo la formica di fuoco

Fra gli animali più infestanti del pianeta: trovati nidi in Sicilia

Dopo il granchio blu ci mancava solo la formica di fuoco
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Animali infestanti e dove trovarli…In Italia. Dopo l’invasione del granchio blu è allarme per la formica di fuoco. Si tratta di una delle specie più invasive al mondo ed infine sbarcata anche in Italia: 88 nidi sono stati individuati in Sicilia, vicino Siracusa: si tratta del primo avvistamento ufficiale per l'Europa. L'allarme arriva dallo studio pubblicato sulla rivista Current Biology e guidato dall'Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, e al quale hanno collaborato anche l'Università di Parma e l'Università di Catania.

Arriva la formica di fuoco

Il loro morso è dolorosissimo, sono inoltre una delle specie invasive più dannose del pianeta. La loro resistenza e adattabilità è proverbiale, ciò significa che sono destinate quasi certamente a diffondersi velocemente in tutta Italia, così come nel resto del territorio europeo, con impatti notevoli sugli ecosistemi, agricoltura e la salute umana.

"I principali tipi di danni per l'uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l'agricoltura", dice all'ANSA Mattia Menchetti dell'Ibe, che ha guidato lo studio. Questa specie di formiche "ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista, e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Inoltre - aggiunge il ricercatore italiano - grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati".

Il morso può anche causare la morte per shock anafilattico in soggetti predisposti (compresi tra lo 0,6 e il 6% della popolazione generale).

Diffusione pericolosa

La formica di fuoco, chiamata anche guerriera, sebbene sia originaria del Sud America, si è diffusa rapidamente, spostandosi con il vento e con l'aiuto degli esseri umani, che hanno contribuito attraverso il commercio marittimo e il trasporto di prodotti vegetali: in questo modo la formica è riuscita a colonizzare Australia, Cina, Caraibi, Messico e Stati Uniti in meno di un secolo, mentre l'Europa è riuscita ad evitarla più a lungo del previsto. Fino ad ora..

Effettuando delle analisi genetiche sugli esemplari raccolti in Sicilia i ricercatori hanno accertato che provengono con buona probabilità dagli Usa o dalla Cina, ma non hanno potuto ricostruire con più precisione il viaggio che ha portato le formiche di fuoco a raggiungere la Sicilia, o il punto di ingresso nell’isola. Secondo le loro analisi, comunque, circa il 7% del territorio europeo attualmente offre un habitat perfetto per questi insetti, e con i cambiamenti climatici in atto la percentuale è destinata ad aumentare rapidamente nei prossimi decenni. Le città inoltre sembrano particolarmente adatte per l’invasione delle formiche di fuoco: il 50% delle città europee sarebbe infatti vulnerabile.

Come fermare l’invasione?

I primi passi per cercare di fermare l'invasione sono già in atto.

"È in corso la pianificazione dell'eradicazione ed il monitoraggio della specie da parte della Regione Sicilia - afferma Menchetti - e il team di ricerca ha dato la propria disponibilità nel ruolo di consulente scientifico. La partecipazione dei cittadini nella segnalazione della possibile presenza di S. invicta potrebbe essere un aiuto prezioso per coprire un'area più grande, sia attraverso i canali ufficiali che attraverso piattaforme di Citizen Science".

Gli scienziati sottolineano che ad oggi un unico paese, cioè la Nuova Zelanda, è riuscita a eradicare questi insetti, e suggeriscono quindi di basare gli interventi futuri sulle strategie che si sono già dimostrate efficaci. Il loro piano è quello di monitorare con attenzione la zona per assicurarsi di identificare tutte le aree in cui sono presenti nidi di formiche di fuoco, per poi procedere con un piano di eradicazione della durata di diversi anni.

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