situazione in miglioramento

Sileri: "Toccato il picco, ora la discesa e misure allentate"

C'è anche chi può ragionevolmente pensare di essersi lasciato il peggio alle spalle.

Sileri: "Toccato il picco, ora la discesa e misure allentate"
Pubblicato:
Aggiornato:

Il picco è arrivato più o meno ovunque e potremmo presto prepararci alla discesa dei contagi. Con tanto di allentamento delle misure. Uno scenario prefigurato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

Covid: quando sarà il picco

Da tempo le previsioni di epidemiologi e matematici identificano gli ultimi dieci giorni di gennaio come quelli del picco dei contagi. C'è però chi lo ha già superato (anche se da pochissimi giorni) e che dunque potrebbe aver "sfangato" il passaggio in zona arancione. E' il caso, ad esempio, della Lombardia, dove i dati dicono che il Covid avrebbe iniziato la sua decrescita, quantomeno per quanto riguarda i casi, mentre gli ospedali restano in crisi. 

Secondo il sottosegretario Sileri il picco potrebbe essere davvero quello che stiamo vivendo in questi giorni. E nel momento in cui si innescasse una fase di discesa potremmo pensare a misure allentate:

 "Verssimilmente abbiamo toccato il picco e assisteremo a breve a una decrescita dei casi che potrebbe portare ad una nuova modifica delle misure per allentare la presa".

La situazione nelle province italiane

Una voce autorevole in materia è quella del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), basate sulle differenze settimanali della curva dell'incidenza dei positivi totali nelle 107 province. Il matematico ha diviso le province italiane in base al raggiungimento o meno del picco dei contagi. Vediamo la sua divisione

Hanno già superato il picco:  Chieti, Catanzaro, Vibo Valentia, Rimini, Viterbo, Bergamo, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, Sassari, Caltanissetta, Enna, Messina, Trapani, Firenze, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Perugia, Terni.

Sono attualmente al picco: Pescara, Potenza, Roma, Brescia, Como, Ragusa, Arezzo

In crescita frenata: L'Aquila, Teramo, Matera, Crotone, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Pordenone, Trieste, Frosinone, Latina, Rieti, Mantova, Sondrio, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Cagliari, Nuoro, Agrigento, Catania, Palermo, Siracusa, Grosseto, Livorno, Trento, Aosta, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona

In crescita lineare: Bolzano, Cosenza, Reggio Calabria, Benevento, Caserta, Salerno, Gorizia, Udine, Campobasso, Isernia, Oristano, Belluno, Vicenza

In crescita in aumento: Avellino, Napoli, Piacenza, Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Sud Sardegna

Esperti divisi

Gli esperti, però, si dividono, forse anche per un po' di prudenza che abbiamo imparato a usare su questo argomento. Sergio Abrignani, immunologo, è piuttosto fiducioso:

"Omicron è esplosa a partire dall'ultima decade di dicembre e da allora la curva si è impennata molto rapidamente, giorno dopo giorno. Gli esperti di modelli di crescita di un'epidemia ci dicono che salirà fino a raggiungere il picco alla fine di gennaio".

Sulla stessa lunghezza d'onda l'epidemiologo Paolo Bonanni, interpellato dal Corriere

"Non è pensabile che si continui a rimanere su questi numeri così elevati perché verrebbero a mancare comunque le persone suscettibili. Con i dati che abbiamo al massimo entro la fine di gennaio, ma probabilmente anche prima, la curva dei contagi comincerà a scendere".

Più cauta  Vittoria Colizza, fisica consulente del Governo francese, ci sarà da aspettare ancora un po':

''Ci aspettiamo che il picco si raggiunga rapidamente, intorno alla metà del mese o poco dopo, a febbraio, portando successivamente a un calo della pressione sugli ospedali. Ma non sappiamo se raggiunto il picco avremo una decrescita rapida o una situazione ad alta incidenza per qualche settimana, come osservato in questi giorni a Londra. In Italia la quarta ondata è partita con qualche giorno di ritardo, quindi è probabile che occorra un po' di tempo in più''.

Omicron e le altre varianti

Un aspetto fondamentale della questione è la variante Omicron. Oggi ha preso rapidamente il sopravvento in Italia ed è probabile che a una rapidissima impennata dei contagi segua un'altrettanto rapida discesa. A meno che non insorgano nel frattempo nuove varianti, che potrebbero mescolare nuovamente le carte. Ma questo è uno scenario che nessuno vorrebbe vedere.

Seguici sui nostri canali