TRA PANDEMIA E ARRIVO DELL'INFLUENZA

Covid, lo "scudo" per gli over 80: il Ministero raccomanda la quinta dose

Attenzione sulle persone con più di 80 anni, su ospiti delle Rsa e over 60 fragili. Il report del Gimbe: calano i contagi, ma aumento ricoveri e decessi.

Covid, lo "scudo" per gli over 80: il Ministero raccomanda la quinta dose
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Contro il possibile e temuto "rimbalzo" autunnale e invernale del Covid, si prepara lo "scudo" per gli over 80.

Il Ministero della Salute attraverso una circolare raccomanda la quinta dose alle persone appunto sopra gli 80 anni che hanno ricevuto il secondo "booster" (o più "volgarmente" quarta dose) da ormai 120 giorni o sono guariti dalla malattia.

Scudo contro il Covid, cosa dice il Ministero della Salute

Ecco allora che, con l'inizio della settimana, di fronte alla possibilità di rimbalzi più concreti del virus (al momento la situazione appare sotto controllo) e di fronte alle preoccupazioni per l'arrivo delle influenze stagionali, l'attenzione del mondo sanitario si sta dunque concentrando in queste ore sulla "protezione" alle persone più anziane.

Mettere in sicurezza queste categorie, e così è pure è stato per fragili e immunocompromessi, è dunque l'obiettivo della nota diramata dal Ministero della Salute.

Sono queste le indicazioni arrivate dal Ministero della Salute, dal Consiglio superiore di Sanità (Css), Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Istituto superiore di sanità (Iss).

Ma non solo: la "quinta dose" è raccomandata agli ospiti delle Rsa e gli over 60 fragili.

La "fotografia" del Ministero sulla situazione Covid

La "fotografia" del Ministero della Salute riguardo la situazione Covid nel Paese è stata così sintetizzata:

"L'attuale contesto epidemiologico presenta un'aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 contestuale all'incremento dell'indice di trasmissibilità sopra la soglia epidemica" da qui la necessità di "realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di Covid-19, e nel rispetto del principio di massima precauzione".

Le tempistiche delle somministrazioni

Per tutti i vaccini anti-Sars-CoV-2/Covid-19 autorizzati in Italia "è possibile la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo) con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull'impiego di patogeni vivi attenuati, con l'eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (MVA-BN).

Per questo vaccino resta ancora valida l'indicazione di una distanza di almeno quattro settimane (28 giorni) tra un vaccino e l'altro.

L'ulteriore raccomandazione: Covid + antinfluenzale

Ma non solo. Come detto, l'attenzione degli esperti e del mondo sanitario è anche concentrata sull'arrivo ormai imminente dell'influenza di stagione (che quest'anno e per il seguito dell'inverno sul 2023) è annunciata particolarmente pesante.

Ecco allora che il Ministero ha sottolineato un'altra raccomandazione:

"In questo scenario va evidenziata l'importanza di considerare la possibilità di co-somministrare il vaccino antinfluenzale e quello anti-Sars-CoV-2 nella preparazione e conduzione della campagna di vaccinazione contro il virus dell'influenza".

Il punto sui contagi, come siamo messi

Nel frattempo, vale la pena dare un'occhiata ai contagi e all'ultimo bollettino diramato ieri sera.

Sono stati 41.712 i nuovi casi di Covid-19 ufficializzati ieri mercoledì 19 ottobre 2022,, contro i 58.360 di martedì, secondo
l'aggiornamento quotidiano del ministero della Salute. Le vittime sono state 81, contro le 113 di martedì.

Il tasso di positività è del 17,9%  (martedì 17,7%).

I tamponi molecolari e antigenici eseguiti sono stati  233.084, contro i 329.569 del giorno precedente.

Il report Gimbe: contagi in calo, ma salgono ricoveri e morti

In chiaroscuro il report diramato pochi minuti fa, oggi giovedì 20 ottobre 2022, dalla Fondazione Gimbe. Tornano a scendere nell'ultima settimana i contagi Covid (-6,2%), ma crescono i ricoveri
ordinari (+11,7%), le terapie intensive (+13,4%) ed i decessi (+38,4%).

Il monitoraggio della fondazione Gimbe è riferito alla settimana 12-18 ottobre.

La fondazione ha rilevato un calo dei nuovi casi (275.628 contro 293.902) che riguarda tutte le regioni tranne Puglia, Sardegna e Sicilia.

In aumento invece l'occupazione dei posti letto in area medica (+734) che, dopo aver raggiunto il minimo di 3.293 il 24 settembre, arrivano a 6.993 il 18 ottobre. In aumento anche le intensive (+30).

E crescono i decessi (544 contro 393) con una media di 78 al giorno.

Il commento del presidente della Fondazione

Un quadro che è stato così commentato dal presidente della Fondazione Nino Cartabellotta:

"Per la prima volta dopo quattro settimane consecutive si registra un calo del numero dei nuovi casi settimanali (-6,2%): da quasi 294 mila della scorsa settimana scendono a quota 275 mila".

Mentre sul fronte degli ospedali, Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe ha aggiunto:

"Le terapie intensive si confermano in aumento per la terza settimana consecutiva (+13,4%), e si registra un ulteriore aumento dei ricoveri in area medica (+11,7%)".

Come detto, si conferma invece, l'aumento dei decessi dopo l'inversione di tendenza della settimana precedente: 544 negli ultimi 7 giorni (di cui 56 riferiti a periodi precedenti), con una media di 78 al giorno rispetto ai 56 della settimana precedente.

 

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