Covid, l'Italia resta bianca ma aumentano i ricoveri: chi va in ospedale oggi
Incidenza e Rt in crescita, ma gli ospedali per il momento reggono il colpo.
L'Italia rimane tutta zona bianca, nonostante l'aumento dei ricoveri e dei contagi. Che la pressione su determinate aree del Paese si stia facendo più intensa è cosa nota. Abbiamo visto nei giorni scorsi come le aree più critiche siano il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano. Ma anche altrove il rischio zona gialla c'è (lo ha detto anche il coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso, alzando l'asticella dell'attenzione in una regione - la Lombardia appunto - dove la situazione da mesi è sotto controllo).
Covid, ricoveri in aumento ma l'Italia resta bianca
L'andamento è in crescita anche se meno che in altri Paesi europei (la Germania su tutti, ma anche nell'Est del Vecchio Continente non se la passano affatto bene), anche se in tutte le regioni italiane si verifica un aumento dei contagi. Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia di venerdì 12 novembre 2021.
Le fasce più colpite
A essere maggiormente nel mirino del virus oggi non sono più gli anziani, ma la fascia d'età dai 30 ai 49 anni, oltre ai bambini sono i 12 (per i quali al momento non è ancora previsto il vaccino).
A guardare il trend, appare probabile un incremento dei casi nelle prossime settimane, come ha previsto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza:
"Non possiamo escludere un ulteriore aumento dei casi nelle prossime settimane ma questo potrebbe non essere accompagnato da una crescita dei casi in terapia intensiva grazie all'effetto dei vaccini e le misure prese. Ma se si dovesse alzare l'incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle, ma è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi ".
I dati del monitoraggio
A testimoniare il peggioramento della situazione sono anche i numeri. L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: il dato del periodo tra il 5 e l'11 novembre parla di 78 casi per 100mila abitanti contro i 53 della settimana precedente. Sale anche l'indice di trasmissibilità Rt: nel periodo 20 ottobre - 2 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21, in aumento rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 1,15) e stabilmente al di sopra della soglia epidemica, fissata a 1.7
Aumentano i ricoveri: chi va in ospedale oggi?
Aumentano intanto i ricoveri, anche se la situazione sembra reggere. L'occupazione dei reparti di terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all'11 novembre) contro il 4,0% di sette giorni prima. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% contro il 5,3% al 28 ottobre. I valori si mantengono comunque sotto la soglia di allerta fissata rispettivamente al 10% e al 15%.
Ma chi va in ospedale oggi? Al di là di qualche caso clamoroso (come accaduto ad esempio a Padova, dove in terapia intensiva 7 su 10 erano vaccinati), il grosso delle persone ricoverate non ha ricevuto la somministrazione di vaccino.
Innanzitutto il dato generale: il tasso di ricoveri è inferiore di 8/9 volte rispetto a novembre di un anno fa. Poi, entrando nel dettaglio, tra gli over 60 nelle terapie intensive ci sono 126 vaccinati e 190 non vaccinati. Numeri simili, ma parametri diversi: perché se chi si è immunizzato sono 16,2 milioni di italiani di questa fascia, i non vaccinati sono solo 1,6 milioni. Capiamo dunque che nella loro somiglianza i due numeri sui ricoveri hanno significati ben diversi.
Idem per gli over 80: 16 non vaccinati in Terapia intensiva (su 200.000) e 44 vaccinati (su 4,2 milioni).
Analogo discorso si può fare per i morti. Prendendo in esame la fascia d'età tra i 60 e gli 80 anni, tra i non vaccinati l'incidenza delle mortalità è pari a un caso ogni 8.000 persone, che diventa 1 ogni 120.000 tra i vaccinati.