Covid, addio ai colori delle Regioni. Come cambia la "gestione" della pandemia
La proposta del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è quella di lasciare solo la zona rossa.
Covid, addio ai colori. Come cambia la "gestione" della pandemia. Mentre si spera che la quarta ondata abbia iniziato la sua fase di discesa, si studiano e si aggiornano nuove modalità circa la convivenza con il virus. L'addio ai "colori" rappresenta senz'altro una delle novità più importanti.
Regioni addio ai colori, la novità
Mentre è sempre aperto il dibattito su quarantene, tamponi, conteggi dei positivi e dei ricoverati, una novità che sembra ormai acclarata e dovrebbe concretizzarsi a breve è data dall'addio ai colori delle Regioni che servivano a individuare e identificare le zone più a rischio e dove il Covid portava le maggiori criticità.
La proposta che si sta facendo largo in queste ultime ore, portata avanti in modo particolare dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è quella di prevedere la cancellazione del sistema dei colori delle Regioni e lasciare solo la zona rossa.
Una proposta che il rappresentante del Governo vorrebbe concretizzare in parallelo con la semplificazione del rientro in classe degli studenti.
Regioni addio ai colori, l'Italia guarda oltre
La previsione del sottosegretario farebbe riferimento solo al mantenimento della zona rossa, quella a segnalare in buona sostanza una stato d'allerta o criticità particolare per quanto concerne contagi e ricoveri e in particolar modo per quanto riguarda le terapie intensive.
Si tratterebbe dunque di mandare "in pensione" dopo quasi due anni un sistema che tanto ha fatto discutere e che molti ritengono abbia penalizzato le attività (oltre inevitabilmente agli effetti sulla socialità).
Addio ai colori, come funzionerebbe
La proposta del sottosegretario nasce dalla considerazione che il virus sembra dare segnali di "cedimento" nella sua corsa e nella impennata e soprattutto dal fatto concreto che, con il super green pass le regole per le zone arancione, gialla e bianca sono praticamente uguali per i vaccinati con le restrizioni che scattano solo per chi non ha aderito alla campagna anti Covid.
Viceversa, il mantenimento della zona rossa consentirebbe di prevedere misure d'allerta, uguali per tutti, nel caso (che nessuno si augura) che la situazione nel Paese possa ritornare a livelli di emergenza e drammaticità.
Ampio consenso: Cts, Emilia Romagna e Lombardia
Costa ha parlato della sua proposta con i rappresentanti del Comitato tecnico scientifico (Cts) trovando a quanto pare opinioni favorevoli alla sua idea.
Così come dall'Emilia Romagna anche il governatore Stefano Bonaccini ha chiesto un cambio di prospettiva in questo senso.
Sulla stessa lunghezza il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana:
"Il sistema delle zone a colori ha funzionato nelle prime fasi della pandemia e prima degli effetti della campagna vaccinale, ora va sicuramente rivisto. Le vaccinazioni stanno dimostrando di mitigare e prevenire l'effetto della malattia da Covid. Tutto ciò permette di riaprire sempre di più alle attività sociali, pertanto le modalità di restrizione devono essere adeguate e coerenti con la nuova situazione".
E Fontana ha aggiunto:
"Chiediamo al Governo di rivedere i parametri e mettere a punto un sistema che consenta da un lato di monitorare l'andamento della pandemia, ma anche di convivere con il virus"
Gli ultimi "cambio colore"?
In attesa delle decisioni del Governo, da domani e lunedì le Regioni si preparano forse per l'ultima volta a vivere l'attesa del "cambio colore".
Secondo gli ultimi aggiornamenti Covid, quattro rimarranno in zona bianca (Basilicata, Molise, Sardegna, Umbria), rischiano l'arancione Friuli, Piemonte e Sicilia, mentre rischia il rosso la Valle d'Aosta che potrebbe però chiedere una deroga per evitare di fatto la chiusura degli impianti sciistici.