Rischio concreto

L'harakiri della Valle d'Aosta: se va in zona rossa, chiusi gli impianti di sci

L'unico parametro sotto soglia è quello delle terapie intensive. E per il turismo sarebbe un colpo durissimo.

L'harakiri della Valle d'Aosta: se va in zona rossa, chiusi gli impianti di sci
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La Valle d'Aosta da lunedì 17 gennaio 2022 è l'unica regione italiana a essere entrata in zona arancione, ma il rischio di passare in zona rossa si tradurrebbe in un disastro a livello economico.

Il paradosso è che proprio la regione (insieme al Friuli) con la più alta presenza di No vax abbia un'economia sostanzialmente basata sul turismo: tradotto, finire in zona rossa significherebbe azzerare tutto il giro d'affari dei comprensori sciistici.

L'ingresso in zona rossa secondo il presidente della Regione, Erik Lavevaz, sarebbe una "tragedia" perché "vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita in un momento in cui c'è un po' di ripresa rispetto all'anno scorso".

Ma intanto scendono a sei i ricoverati per Covid-19 in terapia intensiva all'ospedale Parini di Aosta e la Valle d'Aosta in poche ore passa nuovamente dal timore della zona rossa a numeri da zona gialla: per allontanare il pericolo della 'zona rossa' la regione chiede al Governouna 'franchigia' di alcuni posti letto (cinque) rispetto alle soglie previste per la terapia intensiva. Si vedrà.

La Valle d'Aosta e il pericolo zona rossa

Il problema, al di là delle restrizioni, è soprattutto per quanto concerne gli impianti da sci. A lanciare l'allarme, a  Sky tg 24, è stato il presidente della Regione   Erik Lavevaz.

"Vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita  in un momento in cui c'è un po' di ripresa rispetto all'anno scorso. Siamo in zona  arancione perché abbiamo piccoli numeri, abbiamo chiesto un conteggio puntuale per chi è ricoverato con sintomi  e chi per altre ragioni ma è risultato positivo a un tampone. Per esempio ora abbiamo sette persone in Terapia intensiva, di questi l'unica persona vaccinata è ricoverata per un politrauma, non ha nulla a che vedere con il Covid".

Le regole della zona rossa

La zona rossa ha regole decisamente stringenti e - a differenza del giallo e dell'arancione - non fa differenza tra vaccinati e non vaccinati. 

In zona rossa si passa se si verificano tre condizioni contemporaneamente: incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti, occupazione delle terapie intensive oltre il 30% e delle aree mediche oltre il 40%.  Attualmente i dati sono molto preoccupanti: l'incidenza la scorsa settimana era sopra quota  3.000, l'occupazione delle aree mediche è al 52% e quella delle terapie intensive al 24%.

In zona rossa torna praticamente il lockdown per tutti. Le regole sono:

  • Vietato uscire di casa se non per motivi di necessità, lavoro e salute. E' obbligatoria l'autocertificazione.
  • Chiusi i negozi, tranne quelli che vendono articoli di prima necessità (supermercati, alimentari, farmacie, edicole, tabaccai)
  • Bar e ristoranti chiusi, permesso solo l'asporto fino alle 22
  • Chiusi musei, mostre, cinema, teatri, sale da concerto, centri culturali e ricreativi, sale scommesse, parchi divertimento
  • Chiusi impianti da sci, palestre e piscine
  • Dad al 100% per le scuola
  • Mascherine obbligatorie all'aperto e al chiuso

 

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