Chi lavora nella grande distribuzione

Costa: "Valutare obbligo vaccinale per chi lavora a contatto con il pubblico"

Il sottosegretario alla Salute torna sull'argomento e abbozza le prime categorie che potrebbero essere interessate, fra cui le forze dell'ordine.

Costa: "Valutare obbligo vaccinale per chi lavora a contatto con il pubblico"
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Mentre l'Austria rende noto che da febbraio 2022 scatterà l'obbligo vaccinale dentro i suoi confini anche in Italia si torna a parlare dell'ipotesi di estendere l'obbligo di sottoporsi al siero anti Covid a nuove categorie (oltre a sanitari e personale scolastico su cui già vige l'obbligatorietà). Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Rai Radio 1 ha dichiarato:

"Noi siamo stati i primi a introdurre l'obbligo vaccinale per i sanitari. Bisogna riflettere se farlo con altre categorie, quella che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell'ordine o chi lavora nella grande distribuzione. Saranno valutazione che dovremmo fare attenzionando i dati, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e dobbiamo continuare a rispettare le regole".

Costa: "Ipotesi estensione vaccinazione obbligatoria"

Negli ultimi giorni Costa aveva già sfiorato l'argomento:

"Io credo che qualora ci dovessimo trovare di fronte a un bivio, cioè scegliere di prevedere ulteriori misure restrittive o valutare l'ipotesi di estendere l'obbligo vaccinale per altre categorie, io sono favorevole alla seconda. Non credo sia giusto che chi si è vaccinato debba continuare a sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata".

La dichiarazione rilasciate la scorsa settimana dal sottosegretario alla Salute andavano già in quella direzione:

"L'obbligo vaccinale anti-Covid per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga. Il Governo ha deciso di avviare un percorso basato sul rapporto di fiducia con i cittadini e mi pare che questo rapporto oggi abbia prodotto risultati importanti. Credo che in questa fase convenga continuare su questo percorso, però è chiaro che siamo pronti a valutare ogni iniziativa perché l'obiettivo è quello di proteggere i cittadini italiani".

A chi si rivolgeva Costa quando parla di "alcune categorie"? Non ci sarà (nel caso) un solo criterio, ma potrebbero valere anagrafica e tipologia di impiego.

"I dati dimostrano che ci sono alcune fasce d'età più rigide, come gli ultra 50enni e 60enni in cui ci sono ancora molti non vaccinati. E pensiamo anche ad alcune categorie a stretto contatto con il pubblico".

Oggi la precisazione: l'obbligo potrebbe interessare le forze dell'ordine ma anche chi lavora nella grande distribuzione.

Favorevole anche Confindustria

Chi chiede a gran voce l'obbligo vaccinale, e apprezzerà il modello austriaco, sono gli industriali del Paese:

"Purtroppo abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il Green pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria". Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Firenze. "Purtroppo i dati che arrivano dal nord ed Est Europa sono preoccupanti non ci possiamo permettere di bloccarci, la nostra è un'economia basata sulla trasformazione, e quindi sull'export: quest'anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo fermare".

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