La conferenza sul clima

Cop27, l'allerta sul clima: "Siamo su un'autostrada verso l'inferno"

Le dure parole del capo dell'Onu Guterres e il divario sempre più ampio tra Nord e Sud del mondo.

Cop27, l'allerta sul clima: "Siamo su un'autostrada verso l'inferno"
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"Stiamo percorrendo un'autostrada verso l'inferno climatico con il piede schiacciato sull'acceleratore". Un'immagine forte, che non lascia spazio a troppe interpretazioni, quella data da Antonio Guterres, segretario delle Nazioni Unite, alla Cop27 in programma in questi giorni in Egitto.

Cop27, l'allerta sul clima: "Siamo su un'autostrada verso l'inferno"

Secondo Guterres, però, la situazione per quanto complessa non è del tutto compromessa. Ci sono infatti tutti gli strumenti per capovolgere l'andamento, anche se sarà necessario un intervento deciso e immediato da parte di tutti.

"Serve una giusta transizione energetica. Sappiamo come sono i disastri climatici, lo abbiamo visto, soprattutto per il dissesto idrogeologico. Lottare contro il cambiamento climatico è uno sforzo comune".

In questo scenario anche le dichiarazioni di Giorgia Meloni:

"L'Italia rimane fortemente convinta dell'impegno sulla decarbonizzazione nel rispetto degli obiettivi Cop Parigi. Dobbiamo sviluppare energia diversificandola e in stretta collaborazione con i Paesi africani".

 Le voci dei più poveri

Dall'incontro però emerge soprattutto ancora una volta il divario tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri del pianeta. Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato Stati Uniti e Cina a "essere veramente presenti", dato che gli unici a pagare sarebbero - a suo giudizio - gli europei.

Ma, al di là delle compensazioni economiche, viene fuori anche tutto il disagio e il dramma di quelle popolazioni che poco hanno fatto per portarci in questa situazione e che di contro ne subiscono gli effetti più devastanti.

Il divario Nord-Sud

In questo clima si inserisce anche l'accusa di una Ong africana, che ha usato parole pesantissime nei confronti del cancelliere tedesco Olaf Scholz, accusato di voler fare "colonialismo energetico" per sostituire il gas russo con quello africano. 

Proprio la frattura evidente tra il Nord e il Sud del mondo è uno dei motivi che hanno spinto Greta Thunberg a non presenziare alla Cop27. Ma c'è di più, l'attivista svedese si dice anche pronta a passare la mano.

ffrattura nord-sud greta pronta a passare mano: ascoltare le voci di chi paga più la crisi climatica

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