Dalla Cop26 stop alla deforestazione entro il 2050 e riduzione del 30% delle emissioni di metano
I big della politica mondiale sono rientrati a casa, ma l'agenda di lavoro prosegue: la palla passa ai negoziatori.
Stop alla deforestazione entro il 2050 e riduzione del 30% delle emissioni di metano. Sono i punti cardine della giornata conclusiva della Cop26, 26esima Convenzione quadro delle Nazioni Unite di Glasgow in Scozia sui cambiamenti climatici.
Cop26, gli impegni presi
L'appuntamento scozzese è andato in archivio (almeno per quanto riguarda la presenza dei capi di Stato e di Governo, già rientrati nei propri Paesi) in chiaroscuro: davanti agli impegni messi nero su bianco (in realtà quello sulla deforestazione avverrà nei prossimi giorni, mentre oltre cento Paesi hanno promesso di ridurre le emissioni di metano del 30% entro il decennio), fa da contraltare quanti si aspettavano decisamente di più dal forum in terra britannica, forse anche per l'assenza della Cina e del suo presidente Xi Jinping. E soprattutto dopo le parole del primo ministro Boris Johnson inglese che, sul tema clima, all'esordio dell'assemblea aveva ammonito: "Manca un minuto alla mezzanotte".
Stop alla deforestazione
L'impegno per fermare la deforestazione entro il 2030 è stato preso anche dal presidente del Brasile Jair Bolsonaro, un impegno non da poco per chi è stato fortemente criticato proprio per le politiche ambientali del suo Paese. Tanto per intenderci, con due denunce alla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità. Per raggiungere questo obiettivo i Paesi che partecipano a Cop26 hanno messo sul tavolo 18 miliardi. Sulla riduzione delle emissioni di metano, il sì è arrivato da 100 Paesi tra cui gli Stati Uniti e l'Unione Europea compatta.
Gli impegni da portare avanti
L'agenda di lavoro è ora tutta in mano ai negoziatori e alle diplomazie. E a dir la verità, la parte più corposa è in programma proprio da oggi in avanti. Sul tavolo, i temi sono tanti e tutti di un certo spessore: i danni causati dal cambiamento climatico, il focus sulle donne, il tema carbone, i finanziamenti per la transizione ecologica.
L'Italia e la transizione ecologica
Proprio sulla transizione ecologica è intervenuto il ministro Roberto Cingolani:
"L’Italia investirà 10 miliardi di euro in un Superfondo da 100 miliardi per la transizione energetica e il green job, il lavoro sostenibile e a basso impatto ambientale".
Ma non solo. Il rappresentante del Governo ha annunciato che il Ministero della Transizione ecologica ha deciso di stanziare un budget annuale tra i 3 e i 4 milioni di euro per rendere fissa tutti gli anni la conferenza dei giovani sul clima, la Youth4Climate che era stata organizzata dall'Italia a settembre a Milano.
A volte ritornano: il nucleare
L'appuntamento iniziale di Cop26 ha riportato d'attualità un altro tema che a volte, periodicamente, ritorna: il nucleare. Lo stesso nostro ministro ha affermato la necessità di non fermare la ricerca in tema nucleare attraverso la partnership tra pubblico e privato. Su questo versante, dall'incontro in Scozia sembra spingere anche la Francia, mentre la Germania è più tiepida. Un ritorno di attualità su cui è pronta a puntare forte la Lega decisa a proporre il tema di un "nucleare pulito" e superare il referendum di oltre 30 anni fa che aveva di fatto dato lo stop alle centrali atomiche.