Dal 7 maggio

Conclave: chi sono i cardinali progressisti, conservatori e centristi

Da mercoledì al via gli incontri per l'elezione del nuovo Papa

Conclave: chi sono i cardinali progressisti, conservatori e centristi
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Ci siamo. Mercoledì 7 maggio 2025 inizia il Conclave per l'elezione del successore di Papa Francesco. Il comignolo è già stato montato sulla cappella sistina e in queste ore fervono i lavori per approntare al meglio tutto quanto.

Conclave: chi sono i cardinali progressisti, conservatori e centristi

C'è chi sostiene che sarà breve, chi che il nuovo Pontefice seguirà la linea "progressista" di Francesco, chi invece parla di discontinuità. In questi giorni si susseguono pronostici e voci, che hanno fato vita anche a simpatici meme e contenuti diventati virali.

Vediamo allora, in particolare, quali sono i principali riferimenti degli "schieramenti".

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I cardinali conservatori

I conservatori sono critici nei confronti delle aperture di Papa Francesco e auspicano un ritorno a una maggiore ortodossia dottrinale. Tra i principali esponenti:

  • Cardinale Péter Erdő (Ungheria): Arcivescovo di Esztergom-Budapest, noto per la sua opposizione alla comunione per i divorziati risposati e per le sue posizioni restrittive sull'accoglienza dei migranti.
  • Cardinale Willem Eijk (Paesi Bassi): Medico e teologo, ha criticato apertamente le aperture di Francesco verso i protestanti e i divorziati, accusando il Papa di avvicinarsi all'eresia.
  • Cardinale Robert Sarah (Guinea): Già prefetto della Congregazione per il Culto Divino, è un simbolo del conservatorismo africano e sostenitore di una liturgia tradizionale. 
  • Cardinale Gerhard Müller (Germania): Ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, critico delle riforme sinodali e delle aperture pastorali di Francesco.
  • Timothy Dolan (USA): arcivescovo di New York, noto per la sua posizione conservatrice e i legami con ambienti politici tradizionalisti.

I cardinali progressisti

I progressisti sostengono le riforme avviate da Papa Francesco, con attenzione a temi sociali, ambientali e di inclusività. Tra i principali esponenti:

  • Cardinale Matteo Zuppi (Italia): Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, noto per il suo approccio pastorale inclusivo e per il suo impegno nelle missioni di pace.
  • Cardinale Luis Antonio Tagle (Filippine): Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, soprannominato il "Francesco asiatico" per la sua vicinanza ideologica al Papa.
  • Cardinale Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo): Relatore generale del Sinodo sulla sinodalità, favorevole a discussioni su celibato sacerdotale, ruolo delle donne e benedizione delle unioni omosessuali.
  • Cardinale Mario Grech (Malta): Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, inizialmente conservatore, ha poi sostenuto le riforme di Francesco, mostrando apertura verso la comunità LGBT. 
  • Jean-Marc Aveline (Francia): arcivescovo di Marsiglia, attivo nel dialogo con le comunità migranti.

I cardinali moderati

I moderati cercano un equilibrio tra tradizione e innovazione, puntando su una figura capace di unire le diverse anime della Chiesa. Tra i principali esponenti:

  • Cardinale Pietro Parolin (Italia): Segretario di Stato vaticano, diplomatico esperto, ha mantenuto una posizione di equilibrio tra le diverse correnti, pur essendo criticato dai conservatori per l'accordo con la Cina.
  • Fridolin Ambongo Besungu (RD Congo): arcivescovo di Kinshasa, unisce una visione conservatrice a un forte impegno sociale.
  • Pierbattista Pizzaballa (Israele): patriarca latino di Gerusalemme, noto per la sua attenzione al dialogo interreligioso.
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