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Clamoroso: la variante Deltacron è un errore di laboratorio?

Per molti scienziati si tratterebbe di una "bufala". Ma da Cipro insistono.

Clamoroso: la variante Deltacron è un errore di laboratorio?
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La combinazione tra Delta e Omicron esiste davvero? Sì, no, forse. Un'indiscrezione clamorosa direbbe che la temibile Deltacron sarebbe semplicemente... un errore di laboratorio. Ed è pure sparita dal database Gisaid, dove era stata  precedentemente depositata.

Deltacron è una bufala?

La scoperta di una variante che combinerebbe Delta e Omicron è avvenuta a Cipro, dove sarebbero stati evidenziati 25 casi. Ma mai come in questo caso il condizionale è d'obbligo. Perché dopo l'annuncio del team di ricerca cipriota si sono scatenati gli esperti internazionali, che avrebbero sbugiardato la scoperta.

Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi Leondios Kostrikis, professore di scienze biologiche all'Università di Cipro e capo del Laboratorio di biotecnologia e virologia molecolare, aveva lanciato l'allarme:

“Attualmente ci sono co-infezioni Omicron e Delta e abbiamo scoperto che questo ceppo è una combinazione di queste due varianti"

La reazione della comunità scientifica

Non sono mancate le reazioni della comunità scientifica. Krutika Kuppalli, ricercatrice di malattie infettive presso l'Organizzazione mondiale della sanità, ha parlato di un'artefatto di sequenziamento.

 

Anche il dottor Tom Peacock dell'Imperial College London ha espresso il suo scetticismo su Twitter, sostenendo che con molta probabilità si tratta di una contaminazione in laboratorio dei campioni.

Ancora più netta Maria van Kerkhove, epidemiologa all'Organizzazione mondiale della salute (Oms):

"Non usate parole come Deltacron, flurona o flurone per favore. Queste parole implicano una combinazione di virus/varianti che non sta avvenendo".

Kostrikis però continua dritto sulla sua strada. Il cipriota ha confermato la sua teoria  a Bloomberg, spiegando che i casi da lui individuati non sarebbero "il risultato di un singolo evento di ricombinazione".

Tolta dal database

Intanto però, la sequenza sarebbe stata tolta dai database. Così testimonia  Enrico Bucci, professore presso la Temple University, che ha mostrato con un post su Facebook come le sequenze depositate dai ricercatori ciprioti non siano più disponibili su Gisaid.

Dove starà la verità? Difficile dirlo ora con i pochissimi dati a disposizione. Ma intanto possiamo preoccuparci un po' di meno...

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