Certificato di malattia Covid: rischio caos
L'allarme dei medici di base. Nessun problema per le giustificazioni a scuola
Con la risalita dei contagi, le nuove regole Covid del Governo e la ripresa a pieno ritmo delle attività lavorative e scolastiche, torna d'attualità la gestione dei certificati di malattia e delle giustificazioni per le assenze a scuola per il Covid. E non mancano i problemi.
Certificati di malattia Covid: cosa succede
Il nodo più complesso è quello dei certificati di malattia, che sta causando parecchi problemi. Perché le nuove regole prevedono che non ci sia più l'isolamento per i positivi asintomatici e i medici di base sono alle prese con un dedalo di situazioni complesse.
I casi più critici sono quelli degli asintomatici, che non possono assentarsi dal lavoro qualsiasi test facciano, e dei sintomatici con auto-test, che non viene riconosciuto ufficialmente e dunque non può essere utilizzato dal medico per assegnare i giorni di malattia. E in caso di controllo da parte degli ispettori Inps sarebbero guai.
Medici di base e malattia Covid: situazione complicata
A lanciare l'allarme su una situazione che potrebbe diventare esplosiva è stato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale, intervistato da Adnkronos.
"I medici di famiglia si troveranno a fronteggiare diverse situazioni: quella di pazienti asintomatici ai quali, che abbiano un tampone certificato o un test 'fai da te' non possono avere un certificato di malattia, in quanto non è più previsto per gli asintomatici alcun isolamento e il medico non ha alcuna base di valutazione, tanto più se si tratta di un auto-tampone. Dunque devono andare al lavoro. A quel punto cosa succederà? E' prevedibile che, considerando la difficoltà di valutazione oggettiva dei sintomi, si rischia che tutti si professeranno sintomatici"."
In caso di tampone con auto-diagnosi, il medico potrà diagnosticare soltanto una sindrome respiratoria di probabile natura virale, aggiungendo eventualmente la dicitura "sospetto Covid" o invitare il paziente a fare un test ufficiale se vuole una certificazione con indicazione di certezza Covid.
"Però - aggiunge Scotti - la non certezza diagnostica, espressa in assenza del tampone certificato, espone la categoria dei medici fiscali Inps a trovarsi, in caso di visita di controllo, a rischio di contagio. E ad oggi non ci sono indicazioni dell’Inps sulle procedure certificative dei medici di famiglia né su quelle delle visite di controllo dei medici fiscali, alla luce delle nuove disposizioni su isolamento".
Le giustificazioni a scuola
Per quanto riguarda il mondo scolastico (i presidi hanno ripreso con la distribuzione delle mascherine, ma non sussiste alcun obbligo), il discorso fatto sopra vale per gli insegnanti, ma naturalmente non per gli studenti.
Per i ragazzi, infatti, vale il "classico" sistema di giustificazione firmata dai genitori.