Bizzarrie dell'Unione Europea, una ditta svizzera si ribella ai tappi che non si staccano
I tappi "maledetti" avevano fatto litigare Salvini e Calenda. Lega e FdI sempre scettici ma ora anche Forza Italia chiede meno "stranezze"
Alzi la mano a chi non stanno "antipatici". Alzi la mano chi non ha rischiato una sorta di crisi di nervi per riuscire a bere un sorso d'acqua o della bevanda preferita.
Un'impresa quasi impossibile per chi vuole bere "direttamente" dalla bottiglia.
Addirittura su quei "tappi antipatici" sono arrivati a litigare pesantemente anche il leader della Lega Matteo Salvini e il suo omologo di Azione, Carlo Calenda.
Ora però in attesa delle decisioni che potrebbero arrivare con il nuovo quinquennio di legislatura Ue, c'è qualcuno che deciso di "ribellarsi".
I tappi "maledetti", c'è chi dice no
Come racconta Como Zero, una storica azienda svizzera produttrice di bevande gassate si è infatti ufficialmente rifiutata di introdurre nelle sue bottiglie i tappi di plastica che non si staccano.
E’ la Rivella, azienda molto celebre in Svizzera dove dal 1952 produce bevande gassate create con il siero di latte bovino.
L'azienda in realtà da un lato adeguerà i tappi per le bevande esportate verso Francia e Lussemburgo, dall'altro manterrà invece i tappi staccabili in quelle per la Svizzera.
"Guerra" alla plastica, la direttiva dell'Ue sui tappi
Si tratta come ormai ben noto di un provvedimento conseguenza delle decisioni dell’Unione Europea (di cui la Svizzera non fa parte) di imporre con una direttiva che tutte le bottiglie in Pet abbiano i cosiddetti "tappi solidali", cioè quelli che restano attaccati alla bottiglia.
Il motivo? Evitarne la dispersione nell’ambiente, con relativo inquinamento.
Al momento in Svizzera nessun obbligo è previsto per l’utilizzo di questi tappi non staccabili, ma l’azienda Rivella ha messo le mani avanti, annunciando che in ogni caso non si adeguerà alla direttiva Ue per quanto riguarda le bottiglie vendute all’interno della Confederazione.
Mentre lo farà per quelle destinate ad altri Paesi Ue.
Basta "bizzarie" green nella nuova Ue
Quel che è certo è che anche dall'Italia non sono più disposti ad accettare imposizioni bizzarre dell'Unione Europea per quanto riguarda ambiente e transizione ecologica.
La Lega (che starà certamente all'opposizione con i Patrioti Eur), ma anche Fratelli d'Italia che con i Conservatori scioglierà le proprie riserve "pro von der Lyen" probabilmente martedì (dopo un incontro proprio con la candidata presidente della Commissione Europea) hanno spesso sottolineato le storture di Bruxelles e Strasburgo in chiave green.
Ma in questi ultimi giorni anche Forza Italia e il Ppe stanno chiedendo un "cambio di passo": in buone sostanza meno ideologia ambientale "estremista" targata Verdi e Socialisti e più crescita, competitività, occupazione, lavoro e benessere.
Significherà meno tappi antipatici? Vedremo...