Aumentano i mutui a tasso variabile: più 50 euro al mese
Dall'inizio dell'anno le rate sono salite di circa 150 euro. E due milioni e mezzo di italiani fanno fatica a pagarle.
Come non bastassero le bollette, la benzina, la spesa, ora aumentano anche i mutui. In particolare per chi ha scelto il tasso variabile i prossimi mesi potrebbero essere piuttosto cupi, con aumenti fino a 50 euro al mese sulla rata.
Mutui a tasso variabile, ancora aumenti: più 50 euro al mese
La Bce ha nuovamente alzato i tassi dello 0,75%. Un'operazione che avrà senza dubbio ripercussioni sulle nostre tasche. Secondo una simulazione effettuata da Facile.it, chi sta pagando la propria casa con un mutuo variabile medio potrebbe veder salire la propria rata mensile di una cinquantina di euro. E non sarebbe il primo incremento dell'anno: sommato agli altri innalzamenti dei costi, quest'ultimo "più" porterebbe la spesa a oltre 150 euro in più rispetto all'inizio del 2022.
Nelle simulazioni del sito viene preso a riferimento un finanziamento "medio", pari a 126.000 euro in 25 anni (sottoscritto a gennaio 2022). Facile.it ipotizza che nei prossimi mesi l'Euribor (l’indice di riferimento per i mutui variabili) cresca dello 0,75%. Un incremento che segue quello previsto dalla Bce (+0,50% a luglio e +0,75% a settembre) e che potrebbe portare la rata del mutuatario da 496 a 604 euro nell'arco di pochi mesi (a oggi sarebbe di 556 euro).
Sempre più famiglie in crisi
Una situazione che nel concreto sta già mettendo in crisi parecchie famiglie, che nei prossimi mesi potrebbero trovarsi ancora di più con le spalle al muro. Nei primi nove mesi dell'anno quasi due milioni e mezzo di italiani hanno dichiarato di aver avuto difficoltà a saldare le rate e tra questi quasi il 10% ha dovuto saltarne almeno una. E se la situazione proseguirà su questa linea il rischio che siano sempre di più coloro che non potranno rimborsare le banche è molto concreto.
La scelta del Cap
Per chi ha scelto il tasso variabile ma non ama le "sorprese" c'è una via di mezzo ed è il tasso variabile con Cap, cioè con un tetto massimo oltre cui la rata non può arrivare. Il lato negativo della vicenda è che si paga una rata più alta rispetto a un variabile "puro", ma dall'altro lato il mutuatario ha la certezza che non spenderà mai più di una certa cifra. Che di questi tempi non è poco. Una soluzione a cui bisogna però fare attenzione: infatti protegge dagli aumenti eccessivi del costo del denaro, ma rappresenta una protezione significativa ed efficace solo nel caso in cui il Cap sia fissato non oltre il 3%.