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Angela Lansbury: il colpo di scena dell'intervista pubblicata post mortem. Dal marito gay agli uomini "vietati" alla Fletcher

L'attrice scomparsa nelle scorse ore ha registrato, 12 anni fa, un'intervista senza filtri al NY Times. A patto che uscisse dopo la sua morte.

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Angela Lansbury, al pari della sua ormai gemella mediatica Jessica Fletcher, svela una tempra volitiva. Anche dalla tomba. Sì, perché la sempreverde Signora in Giallo - che vogliamo continuare a pensare nella sua casetta nella sonnolenta Cabot Cove, con la tappezzeria sul muro - ha orchestrato un vero e proprio coupe de theatre a poche ore dall'annuncio della sua dipartita alla veneranda età di 96 anni. L'attrice ha infatti rilasciato, nel 2010, un'intervista video al New York Times a patto che che fosse pubblicata solo dopo la sua morte. Ecco dunque, puntualissima, l'uscita postuma del filmato diffuso dal quotidiano online, secondo i patti.

Non si può dire che Angela si sia risparmiata...

L'intervista da pubblicare post mortem di Angela Lansbury

"Posso dirlo in tutta onestà, ero davvero una brava attrice, ero per prima cosa un'attrice e non un bel visetto", con questo esordio già si intuisce che Lansbury non le ha mandate a dire.

Lansbury sul set da giovane

Il marito gay e il matrimonio di copertura

La donna sposò in prime nozze l’attore Richard Cromwell, l'unione durò appena un anno per via dell'omosessualità di lui, che successivamente rivelò:

"Non sarebbe mai dovuto succedere, lui aveva provato a crederci, ma non era possibile perché era un uomo gay e quindi se ne andò. Per me fu uno shock terribile, come se la mia vita fosse finita".

Lansbury foto infanzia

La vita tornò a sorridere ad Angela con l'incontro con Peter Shaw in un "appuntamento al buio".  Dall'unione nacquero due figli, ma non fu neanche in quel caso la classica famiglia da cartolina (posto che ne esista davvero qualcuna). I giovani, infatti, divennero tossicodipendenti: lei e il marito li portarono in Irlanda per cercare di aiutarli dandogli una nuova vita e nuove frequentazioni.

Lansbury Shaw

La Flatcher era la donna più vicina a me

"Sono stata soprattutto una caratterista, ma il ruolo in cui non sono stata una caratterista è stato proprio quello di Jessica Fletcher. Jessica Fletcher era probabilmente la cosa più vicina alla donna che sarei potuta essere se non fossi diventata un’attrice".

La video intervista al NY Times

Così l'anziana ricordava il suo ruolo più longevo, quello che l'ha resa beniamina del grande pubblico e presenza fissa nelle case degli spettatori. Confermando la simbiosa venutasi a creare con la scrittrice che interpretava.

Angela Lansbury

Proprio riguardo al suo personaggio in La signora in giallo ammette che non ha mai voluto che Jessica Fletcher si innamorasse: "Sì, mi sono rifiutata. Ero convinta che se fosse entrata in un meccanismo del genere avrei subito distrutto il fascino di Jessica". E così fu.

Il rammarico per l'Oscar mancato

Tornando alla sua carriera cinematografica, dei suoi esordi, ancora minorenne, - nel film film Gaslight interpretato nel 1944 - dice:

"Non sapevo proprio quel che facevo. Se riguardo quel film ora mi chiedo “come diavolo facevi ad avere l’esperienza?” Non avevo mai avuto un fidanzato, non sapevo nulla, avevo solo 17 anni. E vedi questa ragazza che si comporta come se la sapesse lunga, diciamo che sapevo recitare come se sapessi tutto".

Non manca una nota amara, quando l'attrice ammette di essere rimasta molto male per non aver vinto l'Oscar per il suo ruolo nel film The Manchurian Candidate, sintetizzando l'accaduto come:

"Una notte che non vorrei rivivere".

L'amatissima Jessica Fletcher
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