NUOVA ALLERTA

Altri orsi avvistati in Veneto e Lombardia. Caso Jj4: "Mio figlio martire per una scelta pubblica"

Il padre del runner ucciso: "Mi crea rabbia sentire che il ripopolamento sia definito un successo. Andrea non è stato vittima di una tragedia della montagna. Ed è anche troppo comodo chiudere questa tragedia eliminando un animale"

Altri orsi avvistati in Veneto e Lombardia. Caso Jj4: "Mio figlio martire per una scelta pubblica"
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Proseguono gli avvistamenti di orsi, non soltanto in Trentino - teatro della morte del runner aggredito dall’orsa Jj4, sul cui abbattimento è in corso un braccio di ferro fra le istituzioni, con sentita partecipazione dell’opinione pubblica – ma anche in Veneto e in Lombardia.

Orso bruno

Avvistato un altro orso in Veneto

Un altro orso è stato avvistato in Veneto, questa volta ad Asiago, sul famoso omonimo altopiano.

Come racconta Prima Vicenza, la segnalazione è di qualche giorno fa quando, una coppia di amici vicentini sono saliti sull'Altopiano nel fine settimana alla ricerca di reperti bellici e si sarebbero imbattuti nell'animale, immortalandolo nascosto fra gli alberi. Foto consegnata ai carabinieri della forestale, che hanno effettuato alcuni sopralluoghi per verificare l'effettiva presenza del plantigrado dopo la recente segnalazione di un altro esemplare nel bosco del Cansiglio.

Per ora le operazioni di ricognizione in località Barenthal e la Piana di Granezza tra i comuni di Gallio, Lusiana e Conco non hanno evidenziato la presenza dell'orso, forse solo di passaggio, come spiegato dagli esperti anche per l'esemplare avvistato il 1° maggio nel Bellunese.

Transito di mamma e cuccioli nel Bresciano

A proposito di luoghi di passaggio - gli orsi infatti sono sempre in movimento - una traiettoria non nuova al transito dei grandi mammiferi bruni si trova anche nella provincia di Brescia, dove - da inizio anno - sono scattate due segnalazioni. Il primo orso, come ormai è noto, nella zona sopra Grevo di Cedegolo in Valcamonica; mentre la seconda (recentissima) a Bagolino.

Stando alle segnalazioni arrivate alla polizia provinciale di Brescia, si tratterebbe di una mamma con due cuccioli. I tre mammiferi sono stati visti, da turisti ma anche da residenti. Come già chiarito, in quelle aree non è certo la prima volta che vengono segnalati orsi di passaggio, non sarebbero dunque stanziali.

Nel 2021, infatti, vi erano già state molte segnalazioni analoghe nel Bresciano, sempre in quei territori. Infatti i plantigradi, in quella particolare zona della Lombardia, è presente dalla fine del 1800, anche se, nell'arco del Novecento, le presenze si sono rarefatte. La ricomparsa dell’orso nel Bresciano è legata al Progetto “Life Ursus” attuato dalla confinante regione Trentino tra il 1999 ed il 2002, finalizzato alla ricostituzione di una popolazione stabile di orso nelle Alpi centrali. Finita proprio al centro della polemica dopo la morte, in Val di Sole, del giovane Andrea Papi, poche settimane fa.

Caso Jj4, il padre del ragazzo morto non perdona

E sulla dibattuta sorte dell'orsa Jj4 torna intanto a parlare anche il papà di Andrea Papi, il 26enne ucciso il 5 aprile scorso dall'animale mentre faceva jogging in un bosco.

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Jj4 coi suoi cuccioli

La famiglia del ragazzo aveva già annunciato la volontà di denunciare tutti gli esponenti delle istituzioni che anni fa diedero il via libera al ripopolamento degli orsi in Trentino.

La madre aveva aggiunto:

"Volevano il morto, ora ce l'hanno".

Carlo Papi resta sulla sua posizione:

"Si è atteso che un martire morisse per dimostrare che le cose dovevano cambiare. Mi crea rabbia sentire che il progetto Life Ursus sia definito da più parti come un successo: si sapeva che prima o poi la tragedia sarebbe capitata. La morte di Andrea è solo la punta dell’iceberg di un progetto che è diventato problematico. Andrea non è stato vittima di una tragedia della montagna, è martire di un’iniziativa pubblica, è stato colpevole solamente di essersi addentrato nel suo bosco. Ed è anche troppo comodo cercare di chiudere questa tragedia eliminando un animale".

Insomma, nonostante il dolore, il padre della prima vittima italiana di un plantigrado non invoca alcuna vendetta per l'animale (l'11 maggio la decisione sul suo abbattimento, il trasferimento altrove o la permanenza nel centro di Casteller, vicino a Trento), ma si chiede a che pro sia stato deciso il ripopolamento degli orsi in trentino, ma soprattutto punta il dito contro chi e come l'ha gestito.

Giusto per ricordare un dettaglio: Jj4, che aveva già aggredito padre e figlio cacciatori in passato (salvi per miracolo) aveva un radiocollare, si sarebbero potuti monitorare gli spostamenti di questa orsa potenzialmente pericolosa e nel caso diramare anche avvisi e allerte. Peccato che quello strumento elettronico fosse guasto.

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