Allarme Triplendemia nei bambini: assalto ai Pronto Soccorso. Cos'è e come difendersi
La circolazione contemporanea di tre virus sta prendendo di mira i bambini: come riconoscerli, come prevenire e come comportarsi in emergenza
Tranquilli, non è un nuovo virus sconosciuto, ma si tratta di una condizione clinica potenzialmente pericolosa, soprattutto per bambini, anziani e fragili. Il termine Triplendemia è stato coniato dagli scienziati americani per spiegare una situazione che vede tre diversi virus che circolano contemporaneamente. Nel nostro Paese, come già avevano avvertito medici e virologi, si è assistito alla sovrapposizione di Covid, virus influenzali e il Rsv (virus respiratorio sinciziale).
Triplendemia: un rischio per bimbi, fragili e anziani
Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia, aveva avvertito che le probabilità di essere colpiti dai tre virus erano concrete, e per questo motivo non soltanto l’attenzione deve essere alta, ma bisognava correre preventivamente ai ripari, con una copertura vaccinale adeguata, soprattutto per le fasce di popolazione più a rischio.
Attraverso una dichiarazione scritta comune, il commissario alla Salute Stella Kyriakides, il direttore regionale dell'Oms per l'Europa, Hans Henri P. Kluge e il direttore dell'Ecdc, Andrea Ammon, all'arrivo della stagione fredda, avevano avvertito:
"Con l'arrivo dell'autunno e inverno, è prevedibile anche la recrudescenza dell'influenza. Alla luce di ciò, riconfermiamo la necessità di proteggere la salute delle persone, in particolare dei più vulnerabili, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, compresa la vaccinazione. Le misure di preparazione devono continuare nella Regione Europea, non dobbiamo abbassare la guardia".
Evidentemente, però, considerando i numeri al continuo rialzo e la presa d'assalto dei Pronto Soccorso negli ultimi giorni, non vi è stata la prevenzione auspicata. E ora i virus picchiano duro e, in certi casi, anche in contemporanea: mettendo decisamente alla prova l'organismo.
Triplendemia e bambini
I bambini sono particolarmente a rischio perché, oltre ad essere fra le fasce meno vaccinate contro influenza e Covid, sono maggiormente soggetti a infettarsi per via delle scuole e degli asili. Per quanto riguarda il virus respiratorio scinziale, non ci sono al momento vaccini per contrastarlo e sono proprio loro la platea più a rischio a causa di bronchioliti o affezioni bronchiali, causando a livello europeo circa diecimila casi all’anno e purtroppo anche decessi.
La circolazione contemporanea di tre virus - Covid, influenza e virus respiratorio sinciziale - sta prendendo di mira i bambini riempiendo i Pronto soccorso pediatrici e gli ambulatori dei medici pediatri. I numeri degli accessi negli ospedali sono da record.
A preoccupare sono le Terapie intensive pediatriche, che sono sottodimensionate come dice la Società italiana di pediatria Sip. Con la contemporanea circolazione di altri virus come influenza, adenovirus e Covid, la situazione, rileva Sip, "è davvero difficile, con accessi record in pronto soccorso, congestione in alcuni ospedali e massima occupazione dei posti letto".
Se è vero che nella maggior parte dei bambini in età scolare e negli adolescenti le malattie respiratorie di questo genere non creano particolari problemi (motivo per il quale i genitori trascurano l'importanza della vaccinazione) va anche sottolineato, come dicono i pediatri, che nei più piccoli possono evolvere in modo pericoloso e richiedere, in certi casi, il ricovero ospedaliero e perfino la terapia intensiva.
E non si tratta solo dei bimbi fragili o immunodepressi. Le ragioni sono, per esempio, spiegate con l’immaturità del sistema immunitario.
I numeri dell'emergenza
Giovanni Corsello, direttore del Dipartimento Materno infantile dell'Ospedale dei Bambini di Palermo, porta la sua testimonianza circa l'emergenza in corso:
"Registriamo un incremento degli accessi in pronto soccorso per infezioni respiratorie del 300% superiore rispetto ai due anni precedenti, con l'80% dei posti letto occupati da bambini con bronchiolite da Vrs. Due condizioni rendono gravosa l'assistenza: da un lato l'età dei bambini con bronchiolite da Vrs, specie neonati e lattanti, e dall'altro i casi di coinfezioni causate da più agenti patogeni che colpiscono l'organismo".
Diversi ospedali, già messi a dura prova dalla mancanza di personale, risorse e fondi, sono in affanno:
“In otto persone stiamo garantendo le stesse prestazioni che facevamo quando eravamo in undici. Però c'è un prezzo da pagare: fatica, stress per gli operatori, poco riposo. La carenza di personale è comune a tutto il territorio nazionale. Ci sono pochi medici, pediatri, e i pensionamenti si fa fatica a rimpiazzarli”, ha dichiarato Paolo Serravalle, primario della Pediatria dell'ospedale Beauregard di Aosta.
Come prevenire
Affidare i picchi di urgenza al buon cuore dei medici e del personale sanitario, non è ovviamente una soluzione accettabile sul lungo periodo. Oltre a tornare in primo piano l'urgenza di tutelare la sanità pubblica con misure adeguate, è utile tutelare anche i propri bimbi, attraverso gli strumenti a disposizione.
La Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica, attraverso la presidente Simona Zampogna, ha rivolto un appello ai genitori dei piccoli pazienti:
"Affinché non abbandonino nei loro confronti le misure di prevenzione che hanno imparato con la pandemia Covid, ovvero: il distanziamento sociale, la necessità di evitare i luoghi chiusi e affollati, l'igienizzazione delle mani, misure che evitano la diffusione del virus respiratorio sinciziale, causa delle bronchioliti nei primi mesi di vita".
Ancora una volta, lo ricordiamo, la pratica vaccinale è lo strumento principe per non trovarsi in situazioni pericolose.
Come distinguere i diversi virus
Con l'arrivo della stagione fredda abbiamo redatto un ampio focus, coadiuvato da consulenza pediatrica, in cui cercavamo di rispondere alla domanda che ora molti si pongono: come distinguere i sintomi fra Virus Respiratorio Sinciziale, influenza o Covid.
Per ciò che riguarda, invece, le direttive su come comportarsi con un bimbo o neonato malato e quando ricorrere all'accesso in Pronto Soccorso, ecco invece le utili direttive che ci ha fornito Annamaria Staiano, Presidente Società Italiana Pediatria.