La pediatra risponde

Influenza e bambini: sintomi e quando andare al Pronto Soccorso. Cosa fare con la febbre alta

A rispondere alle tante domande che preoccupano i genitori è la professoressa Annamaria Staiano, Presidente Società Italiana Pediatria

Influenza e bambini: sintomi e quando andare al Pronto Soccorso. Cosa fare con la febbre alta
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Negli ultimi giorni è un susseguirsi di allarmi, da parte di medici e professionisti della sanità, per i pronto soccorso della penisola allo stremo, a causa di influenza e Covid. Come certifica l'Iss, nella 47a settimana, la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali cresce sensibilmente. Aumenta l’incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatrica in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti.

La cronaca racconta - oltre all'affollamento degli adulti - anche di numerosissimi accessi di genitori con i loro piccoli che, nell'impossibilità di confrontarsi con il pediatra di famiglia (per esempio negli orari notturni), corrono verso l'ospedale, spaventati da sintomi come la febbre alta.

Influenza 2022/2023 nei bambini, quali sintomi

Abbiamo chiesto alla professoressa Annamaria Staiano, Presidente Società Italiana Pediatria, quali sintomi contraddistinguono l'influenza annuale, come comportarsi se il piccolo ha febbre alta e, soprattutto, come regolarsi circa l'opportunità di correre (o meno) al PS. Non dimentichiamo, infine, che è possibile vaccinare i propri bimbi - dai sei mesi in su - contro l'influenza: se credete di essere ormai in ritardo, considerando che quest'anno è decisamente entrata nel vivo in anticipo, vi sbagliate. Questo, come consiglia Staiano, è ancora un ottimo momento per mettere a riparo i bambini da possibili contagi derivati dagli assembramenti natalizi.

E’ arrivata l’influenza stagionale e, come testimonia la cronaca delle ultime settimane, i bambini risultano fra i più colpiti. Quali sintomi aspettarsi quest’anno?

"I sintomi dell’influenza anche quest’anno sono quelli tradizionali: febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, inappetenza e sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione nasale. Nei lattanti si osservano invece in prevalenza vomito e diarrea. Quest’anno stiamo assistendo a un anticipo della stagione influenzale con una incidenza particolarmente elevata nei bambini sotto i 5 anni. A far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali concorrono anche altri virus respiratori."

Si susseguono appelli di medici che pregano i genitori - dopo gli affollamenti ai Pronto Soccorso – di non precipitarsi in ospedale. Ma i genitori, in alcuni casi, non sanno comportarsi. E’ possibile stilare un vademecum orientativo che aiuti a capire quando la situazione può essere gestita a livello domestico e quando è realmente sensato un accesso in ospedale?

Bisogna innanzitutto ricordare che nella maggior parte dei casi l’influenza ha una risoluzione spontanea. Tenere il proprio bambino a casa, idratarlo e confortarlo sono le tre regole base che favoriscono la guarigione. In alcuni casi l’influenza può causare complicanze specie nei bambini con particolari fattori di rischio quali cardiopatie, immunodeficienze, affezioni polmonari croniche. Ci sono alcuni casi selezionati in cui è opportuna una rapida valutazione: se il bambino presenta comorbidità, se è molto piccolo, se sta molto male, se rifiuta di mangiare e di bere.

Come comportarsi con un neonato, o un bambino, con la febbre alta?

E' importante premettere che la situazione va valutata caso per caso dal pediatra curante, soprattutto se il bambino è molto piccolo. Così come nella somministrazione di farmaci antipiretici occorre seguire rigorosamente le indicazioni del proprio pediatra curante per quel che riguarda la posologia e la durata del trattamento. I farmaci consigliati in corso di febbre sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Non è consigliato alternare/combinare l’utilizzo di questi due farmaci ed è preferibile somministrarli per bocca. Occorre rassicurare il bambino e farlo bere in maniera adeguata. Durante un episodio febbrile, infatti, vi è un’aumentata necessità di liquidi. Si possono inoltre effettuare spugnature con acqua tiepida per dare sollievo al bambino ma sono da evitare i “rimedi della nonna” come la borsa d’acqua fredda sulla fronte o le spugnature con aceto o sostanze alcoliche.

Vaccinare i piccoli contro l’influenza è sempre consigliabile? Essendo già a dicembre si può ancora fare in tempo oppure, per quest’anno, è tardi?

Non è assolutamente tardi. Se non lo si è fatto ancora non si perda tempo: questo è il momento giusto per vaccinare il proprio bimbo, anche se senza patologie croniche o fragilità per proteggere i più piccoli nei confronti dei virus influenzali per i quali si prevede la maggiore circolazione o fragilità. Ricordiamo che la vaccinazione è particolarmente raccomandata per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni, e per tutti i soggetti di ogni età con patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. È importante sottolineare che proteggendo i più piccoli si proteggono anche i fragili di tutte le età e gli anziani in famiglia: in vista delle Feste questo è un altro fattore da non trascurare. Manca poco a Natale, e servono circa 15 giorni per garantire un’adeguata protezione generata dal vaccino.

Oltre alla classica influenza ci sono anche i virus parainfluenzali, esistono delle buone pratiche preventive per far correre al piccolo meno rischi di ammalarsi?

Certamente, e abbiamo imparato a conoscerle con il Covid: evitare luoghi affollati, lavare frequentemente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, in caso di tosse o starnuti, coprire naso e bocca con l'incavo del gomito, ventilare gli ambienti di lavoro e casalinghi aprendo le finestre. Nei luoghi affollati le mascherine, che abbiamo imparato a usare con il Covid, restano un presidio di prevenzione anche per altri virus, tra cui l’influenza.

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