Allarme Dengue: in Brasile verso i 2 milioni di casi, si punta sulle zanzare modificate in laboratorio. Italia: "No allarme, ma prevenzione"
Le contromisure: si punta su test rapidi e zanzare infettate con il Wolbachia, per stroncare gli embrioni
Allarme in Brasile: record di casi di Dengue in un anno, si va verso i 2 milioni con 1.889.206 casi probabili, ha riferito il ministero della Salute, il numero più alto dal 2000.
Come correre ai ripari? Ecco le iniziative messe in campo e i rischi per Italia ed Europa. Una panoramica su vaccino, durata e sintomi della malattia
Zanzare modificate in laboratorio per contenere la Dengue: l'ambizioso progetto
In Brasile è allarme Dengue
Parliamo di quattro volte il numero di casi di Dengue segnalati nello stesso periodo del 2023. Il precedente record di casi si registrò nel 2015 (1.688.688 nell'anno), mentre il 2023 è stato il terzo anno peggiore (1.658.816 casi).
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Quanto ai decessi, sono 561 quelli confermati (1.094 in tutto il 2023). Dieci Stati brasiliani hanno già dichiarato lo stato di emergenza, tra le tante città San Paolo e Brasilia.
Sul banco degli imputati finiscono i cambiamenti climatici. Gli esperti avvertono che anche in Europa meridionale le temperature sono già tali da permettere alle zanzare tigre di trasmettere malattie come la dengue e la chikungunya. In Italia, Slovenia e Albania c'è la popolazione di zanzare tigre più abbondante, endemica in queste zone già dagli anni '90. La loro attività stagionale con il riscaldamento globale diventa più lunga e la popolazione stessa è in crescita.
Nel 2023 i casi di dengue in Italia per il ministero della Salute, sono stati 362 di cui 84 autoctoni.
Le contromisure
In Sud America - per fronteggiare l'emergenza - si pensa ad introdurre i test rapidi ‘fai da te’ per la diagnosi del virus, come chiarito dal direttore dell’Area prodotti sanitari dell’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa), Daniel Pereira.
Contro l’epidemia di Dengue il Brasile schiera anche un'offensiva. Nelle prossime settimane 6 città dello stato sudamericano rilasceranno milioni di zanzare modificate in laboratorio. Gli insetti verranno infettati dal batterio Wolbachia, che non è nocivo per l’uomo. Il Brasile punta a creare una campagna di contenimento attivando un processo di incompatibilità citoplasmatica con lo scopo di porre un freno ai quasi 2 milioni di contagi da Dengue.
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Non potendo sterilizzare le zanzare Aedes Aegypti che vivono in natura, si punterà a farle accoppiare con zanzare la cui capacità riproduttiva è stata alterata in laboratorio. Secondo i piani, gli embrioni nati da questi accoppiamenti non riusciranno a svilupparsi correttamente e moriranno prima di raggiungere l’età adulta. Considerato il breve ciclo vitale delle zanzare, la strategia di questo progetto potrebbe sortire effetti determinanti e fungere da input per altri interventi simili in altri Paesi del Sudamerica flagellati dalla Dengue.
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Non si tratta di una novità, per la verità: l’idea è stata sviluppata nell’ambito del World Mosquito Program ed è già stata applicata in diversi Paesi.
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Nonostante siamo ancora in fase sperimentale, la tecnologia sembra capace di ridurre di ben il 77% l’incidenza di nuovi casi di Dengue nelle aree in cui vengono liberate le zanzare infettata con il Wolbachia. I futuri piani, stando a quanto riporta un articolo di Nature, prevedono la costruzione del più grande laboratorio per la produzione di zanzare infettate da Wolbachia del mondo.
Livello di allerta in Europa e Italia, ma "nessun allarme"
Il livello di allerta cresce anche in Europa e in Italia, poiché è alta la possibilità che la malattia Dengue possa dilagare con estrema facilità in tutti i Paesi. Per quest’ultimo motivo il Ministero della Salute italiano ha pubblicato una nuova circolare sulle misure di vigilanza sanitaria da adottare sulle imbarcazioni e sugli aeromobili.
Il direttore della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, ha infatti affermato:
“Potenziamo le azioni di vigilanza e controllo. Non c'è alcun allarme Dengue. Abbiamo il dovere di prevenire ed evitare quindi che l'Aedes aegypti, maggiore responsabile della trasmissione della malattia Dengue, possa attecchire in Italia. Con questa circolare attiviamo ulteriori azioni di controllo nei punti di ingresso del Paese, in particolare sugli aeromobili e sulle navi che arrivano dalle aree ad alta incidenza o a rischio, secondo l'elenco delle agenzie sanitarie internazionali. I nostri operatori delle USMAF, (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) attivi in porti e aeroporti, verificheranno che siano messe in campo adeguate azioni di profilassi quali ad esempio la disinsettazione e la disinfestazione e, ove necessario le prescriveranno".