Delitto di Treviso: ha chiamato lui il 112 dopo aver ucciso fratello e cognata. A Torino zio spara in faccia al nipote
Due tragedie, dal Veneto al Piemonte
Emergono ulteriori nuovi dettagli riguardo il macabro duplice omicidio avvenuto a Paese, Comune in provincia di Treviso, dove nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 3 maggio 2023, sono stati rinvenuti senza vita in casa i corpi dei coniugi Lino Pestrin, 63 anni, e Rosanna Trento, 58 anni. A confessare fin da subito il fatto è stato il responsabile del delitto: è Massimo Pestrin, fratello 51enne di Lino.
L'uomo, di professione guardia giurata, ha freddato i coniugi con la pistola d'ordinanza detenuta regolarmente. Alla base del duplice omicidio, al momento, gli inquirenti ipotizzano il movente dei dissidi familiari, causa che, proprio in queste ultime ore, avrebbe riguardato anche una sparatoria avvenuta nel Torinese dove uno zio ha sparato al nipote in faccia.
Trevigiano, guardia giurata spara e uccide il fratello e la cognata
L'arma del Comanda dei Carabinieri di Treviso ha fornito ulteriori elementi per comprendere la dinamica del duplice omicidio avvenuto a Paese nel corso del primo pomeriggio di ieri, mercoledì 3 maggio 2023.
Verso le 13,30, nell'abitazione situata all'interno della loro azienda agricola in via Monsignor Breda, sono stati rinvenuti i corpi senza vita dei coniugi Lino Pestrin, 63 anni, e Rosanna Trento, 58 anni, freddati da diversi colpi di pistola.
Una vicenda che ha sconvolto l'intera comunità della cittadina trevigiana, scioccando in primis i residenti del vicinato che, allarmati dagli spari, hanno immediatamente contattato le Forze dell'Ordine. Gli inquirenti, tuttavia, accorsi subito sul posto per i primi rilievi del caso, non hanno dovuto indagare più di tanto per risalire all'identità del responsabile che ha compiuto l'efferato delitto.
Poco tempo dopo il duplice omicidio, infatti, come raccontato da Prima Treviso, i carabinieri sono stati contattati telefonicamente dal killer: ad aver sparato è stato il 51enne trevigiano Massimo Pestrin, fratello di una delle due vittime.
L'uomo, di professione guardia giurata, all'inizio ha spiegato grossolanamente che cosa avesse appena compiuto, per poi, dopo l'interrogatorio in caserma, confessare il crimine di cui si era appena macchiato.
"Si è assunto la responsabilità del fatto - ha dichiarato il Comandante dei Carabinieri di Treviso, Massimo Ribaudo - i fatti però vanno accertati e ci sono in corso accertamenti istruttori".
Si indaga sulla pista di dissidi familiari
Massimo Pestrin ha aperto il fuoco contro il fratello Lino e la cognata Rosanna uccidendoli con una decina di proiettili mentre si trovavano nel cucinino di casa. I carabinieri, sul luogo del delitto, hanno rinvenuto la pistola, modello “Glock 17”, regolarmente detenuta dalla guardia giurata 51enne che, come dichiarato da alcuni vicini di casa, aveva intrapreso quel lavoro da pochissimi giorni.
Una tragedia per cui nessuno riesce a spiegarsi il perché. I coniugi Pestrin erano persone riservate, dedite anima e corpo alla loro azienda agricola. Massimo Pestrin risiedeva altrove, ma ultimamente era ospitato dal fratello Lino e dalla cognata Rosanna.
Al momento c'è massimo riserbo sul movente che ha portato il 51enne a compiere il macabro delitto. Gli inquirenti, attualmente, stanno battendo la pista dei dissidi familiari:
"E' la pista più credibile, ma ci sarà da fare chiarezza" ha concluso il Comandante Ribaudo.
Massimo Pestrin è stato dichiarato in stato d’arresto per il reato di duplice omicidio aggravato e all’esito delle formalità di rito sarà associato alla Casa Circondariale di Treviso, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Torino, zio spara in faccia al nipote
A pochissime ore di distanza dai fatti di Treviso, anche nel Torinese si è verificata una vicenda di dissidi familiari che per poco non è sfociata in una tragedia. Come raccontato da Prima Torino, infatti, a Pinerolo uno zio ha sparato in faccia al nipote.
La sparatoria si è consumata in strada Risagliando e sarebbe scaturita a seguito di una lite familiare.
Ad aprire il fuoco l'83enne Luigi Serafini, da diversi anni in pensione. L'uomo, che si è preso in questi anni una pistola non dichiarata, ha premuto il grilletto contro il nipote Roberto Ceresole, 64 anni, ferendolo alla guancia. Quest'ultimo è reduce da un recente lutto nel quale ha perso la nipote.
La situazione è gradualmente degenerata a seguito di una serie di battibecchi legati alla questioni di eredità e di proprietà del 64enne.
A chiamare le forze dell'ordine sono stati i vicini di appartamento appena hanno sentito il colpi di pistola e le urla. In seguito sul posto è intervenuta un'ambulanza con l'ausilio dell'elisoccorso che ha preso e trasportato la vittima all'ospedale Molinette di Torino, dove è attualmente ricoverata in prognosi riservata. Non è (almeno secondo le prime notizie) in pericolo di vita.
L'83enne ora si trova nella sua abitazione agli arresti domiciliari con l'accasa di tentato omicidio. L'arma utilizzata per l'aggressione è stata sequestrata dai militari insieme alle cartucce di ricarica (di cui una è esplosa).