Anziano morso al volto da un cinghiale. Intanto il Governo punta sullo spray anti orso
Lo spray bear in Italia non è legale: potrebbe rappresentare un utile strumento di difesa per questi pericolosi incontri ravvicinati
Ennesimo caso in cui un animale selvatico attacca l'uomo: succede a Lentiscosa, in Campania. Un cinghiale ha morso al volto un 72enne, che si trovava nel proprio giardino.
Vicenda che riporta prepotentemente alla mente il dramma del runner 26enne, Andrea Papi, ucciso pochi giorni fa da un'orsa in Val di Sole.
Mentre infuria la polemica su come arginare e gestire nel rispetto di tutti la, sempre più complicata, convivenza fra animali selvatici e uomini - con tanto di "mandato di cattura" spiccato per Jj4, la plantigrada responsabile dell'aggressione mortale che il presidente del Trentino, Maurizio Fugatti, promette di abbattere spaccando l'opinione pubblica - si fanno largo soluzioni alternative. Fdi propone di eliminare il divieto per i vaporizzatori urticanti, il Wwf approva. Sulla stessa linea anche il responsabile zoologico del Bioparco di Roma che ha spiegato come, negli Usa, dove la convivenza tra orsi e umani è assai diffusa, questa modalità di difesa abbia salvato molte vite.
Anziano morso da un cinghiale nel suo giardino
Nella mattinata di ieri, giovedì 13 aprile 2023, un 72enne di Lentiscosa era alle prese con l’installazione di una rete di protezione per evitare l’ingresso di fauna selvaggia nella sua proprietà, quando è stato morso al volto da un cinghiale. E' stato trasportato al pronto soccorso dell'”Immacolata” di Sapri con una frattura al setto nasale e diversi punti di sutura ad uno zigomo.
La presenza degli ungulati è ormai assodata nell’intero territorio della provincia di Salerno. Fenomeno che, come mostra ormai il moltiplicarsi di testimonianze, aggressioni e denunce, riguarda non soltanto le campagne del Paese, ma anche centri abitati come Roma.
E' evidente, a fronte di questi incontri sempre più frequenti e, purtroppo, troppo pericolosi, che urga una soluzione per contenere il fenomeno ma, nell'immediato, anche qualche strumento per la difesa personale che non porti a dover girare armati.
L'orsa Jj4 e lo spray al peperoncino da legalizzare
E' accesissima la discussione sulle misure da adottare per arginare il fenomeno delle aggressioni da parte degli orsi nei boschi del Trentino, diventata di portata nazionale dopo la tragica morte di un runner 26enne aggredito da un'orsa in Val di Sole. Soltanto poche settimane prima, sempre in quei boschi, un altro giovane uomo era scampato miracolosamente a un corpo a corpo con un plantigrado.
Sul piatto diverse opzioni: dall'abbattimento degli esemplari definiti "problematici" ai trasferimenti di massa, fino all'introduzione dello spray anti-orso. Secondo fonti di governo, anche in consiglio dei Ministri si è discusso di quanto successo in Trentino, con il vicepremier Matteo Salvini che ha ricordato l'importanza dello strumento di difesa già in uso in altri Paesi.
SCENARI E DIMOSTRAZIONE SPRAY BEAR
La proposta di introdurre lo spray anti-orso è giunta da Fratelli d'Italia: si tratta di un vaporizzatore urticante a base di peperoncino (il principio attivo è la capsicina), ma molto più potente di quello usato come autodifesa dalle donne. Per il momento è vietato in Italia. Diffuso nell'aria, mette in fuga l'animale ed evita ogni rischio di contatto con l'essere umano:
"Legalizzazione degli spray da autodifesa contro gli orsi utilizzati già in tutti i grandi parchi mondiali dove insistono i plantigradi e incredibilmente mai richiesti finora dalle autorità locali come sistema di difesa personale per tutti i frequentatori della montagna in zone ormai oggettivamente pericolose", ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Affari Costituzionali della Camera.
Soluzione che piace anche a Wwf Italia:
"Il Viminale autorizzi da subito il ricorso al bear spray (spray al peperoncino o comunque urticante/respingente) sia per i forestali che per residenti e turisti nei confronti dell'orso. Inoltre, andrebbe raccomandato l'utilizzo di dispositivi acustici come i sonagli durante le escursioni, come pure rafforzare la presenza di guardie-parco in determinate aree al fine di renderle più sicure e fornire informazioni direttamente in campo".
Benedice questa opzione - ovviamente non risolutiva circa il fenomeno - ma che offrirebbe uno strumento prezioso ed efficace in caso di incontri sgraditi, anche il responsabile zoologico del Bioparco di Roma che, in collegamento con la trasmissione La7 "Tagadà" ha spiegato come negli Stati Uniti, per esempio, territorio di grizzly e di grandi parchi, lo spray bear abbia salvato la vita di moltissimi cittadini.