In attesa dell'autopsia

Runner ucciso da un orso, la madre si sfoga: "Volevano il morto, ora ce l'hanno"

A Caldes sono ancora tutti scossi dalla notizia della morte del 26enne Andrea Papi

Runner ucciso da un orso, la madre si sfoga: "Volevano il morto, ora ce l'hanno"
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Sgomento, rabbia e dolore. A Caldes, Comune della Valle del Sole in Trentino Alto Adige, sono ancora tutti scioccati dalla drammatica notizia della morte di Andre Papi, il runner 26enne ucciso da un orso nel bosco. Un'aggressione su cui solo l'autopsia sulla salma della vittima potrà dire qualcosa di più, anche se le ampie lesioni sul corpo di Andrea non lasciano spazio a molti dubbi, con la pista dell'attacco di un grosso animale selvatico che si fa sempre più plausibile. Nel frattempo, come detto, a Caldes tutti cercano di darsi delle spiegazioni su questa tragica vicenda. La madre di Andrea, chiusa nella sofferenza per la scomparsa del figlio, è però sicura e affonda il colpo contro le istituzioni:

"Volevano il morto, ora ce l'hanno".

Runner ucciso dall'orso, lo sgomento di un intero paese


A tracciare un quadro generale dell'atmosfera di Caldes è il Corriere del Trentino. Dopo la tragedia capitata ad Andrea Papi, runner 26enne ucciso dall'attacco di un orso, nel Comune della Valle del Sole tutti si sentono partecipi di un dolore grandissimo.

La prima a manifestarlo è stata Alessia Gregori, ossia la fidanzata di Andrea. I due stavano insieme da cinque anni e per il prossimo autunno avevano progettato di andare a vivere insieme. Alessia spiega al Corriere:

"L’altra sera lo aspettavo per cena con sua mamma Franca, dato che avremmo avuto un appuntamento. Il dolore è inimmaginabile e non riesco a trovare le parole per spiegarlo".

La fidanzata di Andrea, poi, ha espresso il dolore per la scomparsa del suo amore anche sui social media, pubblicando su Instagram una stories nella quale la si vede abbracciata al 26enne. "Tienimi per sempre così" scrive insieme alla fotografia che li mostra nel loro luogo preferito: la montagna.

A ricordare Andrea Papi sono anche gli amici Gianmatteo Rizzi e Alessandro Guarnieri.

"Era un compagno, un vicino di casa lontano due abitazioni dalla mia — ricorda Gianmatteo — Tutti i giorni vedevo che partiva spedito verso le nostre montagne. Lo conosco da quando sono nato e per tutta la vita ci siamo dati una mano".

Alessandro Guarnieri, invece, racconta di averlo visto l'ultima volta domenica:

"Eravamo al bar Caldes, ci siamo voluti ritrovare per una chiacchierata — dice — quando si è diffusa la notizia in paese ho sperato fino all’ultimo che non fosse nulla di grave".

I due hanno voluto sottolineare come il 26enne aggredito dall'orso fosse sempre stata una persona inclusiva, grande amante degli sport, nonché presidente di "Contre", un gruppo giovani che organizza nella zona feste, sagre e altri eventi:

"Era inclusivo e ci coinvolgeva sempre nei progetti del gruppo giovani - afferma Gianmatteo - Sagre, feste come quella di Pasqua, era sempre un’allegria".

" Con lui mi allenavo solo a pugilato, ma lui faceva di tutto - aggiunge Alessandro - praticava corse in salita in alta montagna, facendo anche gare nazionali, e allenava altri nostri amici in corsi di workout. Si incontrava in alcune sale della val di Sole con loro e si allenava in gruppo. E poi camminava, tanto da aver raggiunto le cime di qualsiasi montagna nei nostri dintorni".

Lo sfogo della madre: "Volevano il morto, ora ce l'hanno"

Come detto, le ultime a vedere Andrea prima della tragedia nei boschi di Caldes sono state la fidanzata Alessia Gregori e la madre Franca Ghirardini. Quest'ultima, a riguardo, ha affermato al Corriere:

"Quando è partito per la montagna l’ho salutato e gli ho detto 'Ti voglio bene, ci vediamo a cena'. Lo stavamo aspettando con Alessia, ma non è tornato. Era un ragazzo d’oro, che quando aveva tempo andava a camminare con i suoi bastoncini".

Il giovane, come è emerso dalla ricostruzione dei fatti, è stato trovato senza vita nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 aprile 2023 nei boschi di Caldes. A fare la scoperta i carabinieri della compagnia di Cles e i vigili del fuoco volontari della zona grazie all'ausilio dei cani molecolari. Andrea Papi è stato rinvenuto, verso le 3 di notte, sotto il ciglio di una strada forestale in località Contre, ai piedi di malga Grum sul monte Peller.

Tante le lesioni accertate sul suo corpo e che fin da subito hanno fatto pensare all'attacco di un grosso animale selvatico, probabilmente quello di un orso. Se confermata, si tratterebbe della prima uccisione di una persona da parte di un plantigrado in Trentino dall'avvio, nel 1996, del progetto "Life Ursus", per la tutela della popolazione di orso bruno.

Come vi avevamo già raccontato, esattamente un mese fa, in una zona non molto distante da Caldes, si è verificato un episodio molto analogo: il 39enne Alessandro Cicolini, infatti, è stato aggredito da un orso nei pressi di malga Mandriole riportando ferite ad un braccio e alla testa. Ad attaccarlo è stato MJ5, un orso maschio di 18 anni.

Gli abitanti di Caldes, nonostante si saprà di più solo dopo l'autopsia sulla salma, sono certi che a causare la morte di Andrea Papi sia stata l'aggressione di un orso.

"Vi sono state aggressioni ad animali di allevamento nell'ultimo mese, tra cui una pecora sbranata a margine dell'abitato di Caldes lo scorso 19 marzo".

"Ci sono state diverse aggressioni nella zona. Bisognava solo attendere la morte di una persona"

Coldiretti Trentino, inoltre, ha fatto sapere che in Regione ci siano addirittura un centinaio di orsi liberi.

"Con il forte incremento della popolazione che ha portato al monitoraggio della presenza di circa 100 orsi in Trentino occorre garantire la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti".

La madre del runner 26enne, scossa dal dolore per la scomparsa del figlio, consapevole della situazione degli orsi in Trentino, si è sfogata duramente contro le istituzioni:

"Hanno voluto il morto, ora ce l’hanno".

Alessandro Balconi

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