Naufragio a Crotone, polemica contro frase di Piantedosi: "La disperazione non giustifica i rischi"
Il Ministro dell'Interno attaccato su più fronti dall'opposizione: "Parole indegne". Intanto il numero dei morti nel Mediterraneo sale a 64 vittime
All'alba della scorsa domenica, 26 febbraio 2023, il nostro Paese ha assistito all'ennesima tragedia nel Mediterraneo. Un barcone, partito da Izmir (Turchia), con a bordo almeno 250 persone dell'Afghanistan, Iran e Pakistan, si è spezzato al largo di Crotone a causa del forte mare agitato. L'ultimo aggiornamento sulle operazioni di soccorso parla di 80 persone superstiti, ma di 64 morti e tantissimi altri ancora dispersi.
Mentre le forze dell'Ordine hanno individuato i tre scafisti del barca andata distrutta (un turco e due pachistani, di cui uno minorenne), sulla vicenda che ha avuto drammatico epilogo sulla spiaggia della frazione Steccato di Cutro, è esplosa una forte polemica in ambito politico a seguito delle recenti dichiarazioni del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi:
"La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli".
Piantedosi: "La disperazione non giustifica mai viaggi a rischio"
80 superstiti, ma 64 morti e tantissimi altri dispersi. E' questo lo scenario che è stato delineato dalle operazioni di soccorso al largo di Crotone dove la scorsa domenica, 26 febbraio, un barcone di appena 20 metri si è spezzato facendo finire in mare tutti i 250 migranti che aveva a bordo.
L'ennesima tragedia dolorosissima che ha portato nuovamente in auge, nel dibattito pubblico del nostro Paese, la questione dell'immigrazione, un tema estremamente delicato che da anni ci vede in prima linea nella gestione degli sbarchi.
"C'è profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini - aveva affermato la Premier Giorgia Meloni - Si commenta da sé l'azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l'illusione di un'immigrazione senza regole. Il Governo è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza".
Una posizione condivisa in maniera uniforme da tutti gli organi dell'Esecutivo, tra cui il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi che, nel primo pomeriggio di ieri, lunedì 27 febbraio, si è espresso così sulla vicenda:
"È una tragedia immane, che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell'immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive".
Sul tema del contrasto agli scafisti, poi, il Ministro Piantedosi ha dichiarato di essere in viaggio in Francia dove è in programma un bilaterale con l’omologo di Parigi. Ma nel suo recente intervento pubblico, tuttavia, una dichiarazione nello specifico è stata motivo di un'accesa polemica politica:
"La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli".
L'opposizione si indigna contro Piantedosi
Ebbene, su queste ultime parole, le forze di opposizione si sono particolarmente indignate, replicando in massa alle dichiarazioni del Ministro Piantedosi. Primo tra tutti Riccardo Magi, segretario e deputato di Più Europa:
"C'è da inorridire alle parole del Ministro Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi. Si trattava di persone che, vista la loro provenienza, quasi sicuramente avrebbero avuto diritto a protezione internazionale. Servono canali sicuri di ingresso nel nostro Paese per i rifugiati e anche per chi cerca lavoro".
Il leader di Azione, Carlo Calenda, affida il suo attacco conciso a Twitter:
"Parole indegne dette con una prosopopea insopportabile".
Dello stesso avviso anche Nicola Fratoianni, deputato e segretario nazionale di Sinistra Italiana:
"E' evidente la difficoltà in queste ore del governo: la propaganda quando si scontra con la realtà fa una misera fine. E quello che è accaduto sulla spiaggia di Cutro manda in frantumi qualunque posizione ideologica sulle migrazioni. Tuttavia il nervosismo dei rappresentanti del governo non può travalicare il confine della decenza: sentire il ministro dell'Interno parlare di 'vocazione alle partenze', 'la disperazione non giustifica i viaggi a rischio', quando poi sono parole relative a naufraghi provenienti da Afghanistan, Siria o Iraq, è offensivo nei confronti delle vittime".
Anche Pd e M5S, principali partiti di opposizione, si scagliano contro Piantedosi. Così il pentastellato Gaetano Amato:
"Ieri sera a Crotone il ministro Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità. La colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini? Da un ministro della Repubblica ci saremmo aspettati parole più prudenti e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità".
Gli fa eco su Twitter anche Simona Malpezzi, capogruppo Dem al Senato:
"Nelle parole di Piantedosi tutta la linea del governo Meloni che arriva persino a valutare il livello di disperazione delle persone. Io sono senza parole".
Piantedosi replica e Tajani lo sostiene
Di fronte alle polemiche contro il Ministro Piantedosi, tuttavia, alcuni esponenti del Governo Meloni sono intervenuti per replicare all'opposizione. Primo tra tutti il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani:
"È inutile dare la colpa al governo, alla guardia di finanza e la guardia costiera. È inutile ribaltare le responsabilità, la responsabilità è del criminale che traffica in esseri umani - Sul collega Tajani ha aggiunto che - ha dato sempre disposizione di salvare le vite in mare - mentre guardia costiera e guardia di finanza - hanno salvato migliaia di vite in mare - quindi - gli attacchi sono ingiusti".
Da Parigi, nella serata di ieri, lunedì 27 febbraio, infine, anche il Ministro Piantedosi ha voluto rispondere ai suoi detrattori:
"Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, una postura e scelte verbali adeguate da parte di chiunque, da parte soprattutto di chi ha incarichi di governo a partire dal sottoscritto. Però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione di tragedie così grandi per mettere in discussione quelli che sono poi dei principi di cui si potrebbe poter discutere liberamente".
Recuperati in mare i corpi di tanti bambini
Dai recenti aggiornamenti dei soccorritori, al largo della frazione di Steccato di Cutro (Crotone) fin da subito sono stati recuperati i corpi di 14 bambini, tra loro anche due gemellini di pochi anni e un piccolo di pochi mesi. Le vittime minorenni è stato accertato che avessero tutte dagli 8 mesi ai 14 anni.
Nelle ultime ore, poi, mentre proseguono le ricerche nel Mediterraneo dopo che il barcone dei migranti è affondato, i vigili del fuoco hanno recuperato dalle acque il corpo di una bambina. Dopo una segnalazione dell'avvistamento, i sub sono subito intervenuti, a poche centinaia di metri dal luogo del naufragio. I vigili, dopo alcuni minuti di osservazione, hanno notato il corpo e sono riusciti a portarlo a riva. Il corpo della bambina, di circa 14 anni, con capelli neri e ricci, è stato quindi adagiato su un telo bianco e trasportato via con un mezzo della Capitaneria di porto.
Il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, in merito all'indagine aperta sul naufragio, si è espresso così all'Ansa:
"Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall'avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili. Qui - ha aggiunto - mancano uomini e mezzi alle forze dell'ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana".
In riferimento ai continui sbarchi che si verificano sulle coste dell'Italia meridionale, Save The Children ha redatto in queste ore un report sui migranti minori arrivati dal Mediterraneo. Il bilancio delineato è drammatico: negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare da soli in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati, prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma non di rado anche bambini, con una media di 15mila presenze annue.
Alessandro Balconi