Monologo integrale

Paola Egonu a Sanremo 2023: "Razzismo? Amo l'Italia e non sono una vittima"

La pallavolista padovana si racconta a cuore aperto sul palco dell'Ariston e spegne le polemiche che avevano anticipato il Festival

Paola Egonu a Sanremo 2023: "Razzismo? Amo l'Italia e non sono una vittima"
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Era tra gli ospiti più attesi della terza serata di Sanremo 2023 e il suo passaggio sul palco dell'Ariston nelle vesti di co-conduttrice non ha per nulla infranto le aspettative. Paola Egonu, celebre pallavolista padovana, volto principe della Nazionale italiana di volley femminile, si è esibita ieri sera, giovedì 9 febbraio 2023, in un monologo breve e conciso nel quale ha voluto portare al centro la tematica del razzismo nel nostro Paese, cercando però di spegnere ogni tipo di polemica scoppiata prima del festival circa il fatto che l'azzurra volesse impartire una lezione di vita agli italiani. Paola Egonu, invece, guardandoli tutti dritto negli occhi, ha aperto il suo cuore spiegando perché si sente orgogliosa di appartenere a questa nazione.

Paola Egonu co-conduttrice a Sanremo 2023

Un monologo atteso e già controverso ancora prima di essere pronunciato. Non si può certo dire che, nella terza serata del Festival di Sanremo 2023, gli occhi e le orecchie del pubblico dell'Ariston e di milioni di italiani davanti alla tv non siano stati tutti (o quasi) per lei: Paola Egonu, stella del volley nata e cresciuta - da genitori nigeriani - a Cittadella.

Paola Egonu

La statuaria pallavolista, ex giocatrice dell'Imoco Conegliano, ha sfilato sul palco dell'Ariston in qualità di co-conduttrice, affiancando Amadeus e Gianni Morandi sul palco. Ma aveva fatto parlare molto di sé già prima della serata di ieri, per alcune interviste in cui aveva messo l'accento il tema del razzismo in Italia.

Da qui una ridda di polemiche nei confronti della ragazza, sconfinate ovviamente anche sul piano politico. Non ultimo, a risponderle per le rime, proprio il sindaco della "sua" Cittadella, Luca Pierobon. Ma sulle parole della campionessa padovana era intervenuto anche il ministro Matteo Salvini, in vista del monologo annunciato proprio per la serata di ieri.

Ma cosa aveva detto Egonu?

"L’Italia è un paese razzista, ma non tutti sono razzisti o cattivi, ma se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì. Non voglio fare la vittima”.

Che, in realtà, è stata proprio una delle "accuse" rivoltele dopo le recenti sortite sul tema. Ma, alla fine, com'è andata? La pallavolista è stata ben accolta, con un caloroso applauso, dal pubblico dell'Ariston. Poi ha interagito con Morandi, spiegando il senso dei suoi tatuaggi e infine intonando una canzone di Nina Zilli.

Il monologo integrale di Paola Egonu a Sanremo 2023

Poi l'atteso momento del monologo in cui Paola Egonu, che attualmente milita in una squadra turca (a Istanbul) è tornata sulle recenti polemiche, raccontandosi a cuore aperto.

"Non sono qui a dare lezioni di vita. Cerco di ricavare un insegnamento da ogni giorno. Spesso in passato sono stata definita ermetica, per questo ho cercato di raccontarmi di più. Questo non ha evitato che alcune frasi venissero estrapolate dal contesto e pubblicate sui giornali per fare rumore. Ogni pensiero quando viene espresso non è più sotto il controllo di chi l’ha pronunciato. Per questo dovremmo risalire all’originale.

Devo tutto ai miei genitori, grazie ai quali ho avuto un’infanzia felice. Mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela. Non sono madre, ma sogno di diventarlo. Nessun genitore è contento se la figlia è costretta a vivere lontano. Vi dico grazie perché per amore mio avete rinunciato a me. Mi mancate, ma so che questa è la mia strada.

Da bambina ero fissata con i perché. Poi da grande mi chiedevo “perché mi sento diversa, perché la vivo come fosse una colpa?”. Ho capito che la mia diversità è la mia unicità. Io sono io. Siamo tutti uguali oltre le apparenze. Lo sport mi ha dato tanto, ma credo che la sconfitta non è solo quando perdi una partita. Il mio obiettivo è avere la palla decisiva da schiacciare. Non sempre ci riesco, e devo ancora imparare ad accettare l’errore.

Sono spesso criticata, è inevitabile. Alcune sono costruttive, ma altre dei veri macigni. Sta a noi dare il giusto peso. Non ho mai smesso di godermi i momenti belli. Sono stata accusata di non avere rispetto del mio Paese, per aver mostrato le mie paure. Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra. Ho un grande senso di responsabilità verso questo Paese. Se perdo una finale non vuol dire che sono una perdente. Come a Sanremo, quando Vasco Rossi arrivò penultimo. Anche dalla sconfitte può nascere un percorso, ognuno con il suo viaggi, ognuno diverso".

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