Miracolato

"Sepolto per 20 ore nella neve, ecco come mi sono salvato"

Carluccio Sartori, 55 anni, si è salvato grazie alla ginnastica e ai... film sull'alpinismo

"Sepolto per 20 ore nella neve, ecco come mi sono salvato"
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Carluccio Sartori può definirsi senza ombra di dubbio un miracolato. Il 55enne della provincia di Rovigo è infatti sopravvissuto miracolosamente dopo essere stato sepolto vivo da una valanga ed essere rimasto per venti ore sotto la neve. Ce l'ha fatta grazie alla propria tenacia e alla propria esperienza e anche... ai film sull'alpinismo.

Sopravvissuto alla valanga: l'incredibile storia di Carluccio Sartori

E' rimasto 20 ore bloccato sotto la neve in Val Badia, a dieci gradi sotto lo zero. Ma ce l'ha fatta. Carluccio Sartori, scialpinista di Villanova Marchesana, ha raccontato la propria incredibile storia dal letto dell'Ospedale di Bolzano in cui è ricoverato.

"Quando ho capito che ero bloccato ho pensato ok, intanto respiro. La prima cosa che ho fatto è stato buttare fuori il braccio. Ho cercato di mantenere una lucidità incredibile sempre, perché sapevo che se sbagliavo era finita", ha raccontato Sartori, come riportato dall'Ansa.

Hiker stretching out his snow covered hand to signal help because of snow avalanche . Danger extreme concept

Una lucidità invidiabile

Sartori, in un momento drammatico in cui rischiava di morire, è riuscito a mantenere la lucidità necessaria per sopravvivere a una notte sotto la neve. Aggrappandosi alla speranza dell'arrivo dei soccorsi e grazie ai numerosi film di alpinismo che ha visto, ha messo in moto una serie di tecniche per non addormentarsi e per mantenere in vita il proprio corpo: micro-ginnastica e movimenti ripetuti per rimanere sveglio. Una notte interminabile, immerso nella neve ma con lo sguardo rivolto alle stelle, grazie al varco che è riuscito ad aprire con il braccio. Poi dopo 20 ore, quasi un giorno, finalmente sono arrivati i soccorsi.

"Il rumore dell’elicottero non lo dimenticherò mai per tutta la vita".

 Allarme valanghe: troppe vittime nelle ultime settimane

Purtroppo nelle ultime settimane si sono verificati numerosi episodi di valanghe, e non tutti sono stati fortunati come il rodigino.

L'esperienza e l'amore per la montagna nulla hanno potuto contro la furia della valanga che l'ha travolta. Arianna Sittoni, 30 anni, è morta il 24 gennaio 2023 mentre stava praticando sci alpinismo sulla catena del Lagorai, tra Trentino orientale e Veneto.

La tragedia è avvenuta non lontano dal Rifugio Malga Caldenave che si trova a quota 1.792 metri nel Lagorai, nel sottogruppo granitico di Cima d’Asta – Cime di Rava.

Miracolosamente salvo, invece, Guido Trevisan, 46 anni, di Noale (Venezia) anche lui esperto in questo sport, con cui era partita verso l'ora di pranzo con l'obiettivo di salire verso la vetta, pochi chilometri più in quota rispetto al rifugio Malga Caldenave sulla Marmolada, gestito proprio dal superstite e distrutto nel 2020 da una slavina.

Il 46enne è stato trovato cosciente: per respirare sotto la neve era riuscito a creare una bolla d'aria che è stata la sua salvezza in quelle ore di angoscia. Solamente alle 22.30 i soccorritori in sci e quad, sono riusciti a portare in salvo e caricare su un'ambulanza diretta all'ospedale di Trento l'ex gestore del rifugio Pian dei Fiacconi, e attuale gestore del rifugio Caldenave.

Guido Trevisan

Trevisan si è salvato per un vero miracolo: nel momento drammatico è riuscito a crearsi una bolla d'aria che gli ha permesso di sopravvivere.

Il 25 gennaio sul Padon (sempre sulle Dolomiti), invece,  una 52enne di Mestre, è uscita in fuoripista ed è stata travolta da una valanga, finendo sotto oltre un metro di neve.

Il 118 era stato attivato verso mezzogiorno e mezzo per un distacco di piccole dimensioni, finito sulla pista Fedare, sul Nuvolau. Sulla prima valanga il Soccorso piste della Guardia di finanza aveva subito provveduto alla bonifica, escludendo la presenza di persone.

Mentre stava atterrando in supporto alle operazioni l'elicottero dell'Air service center con a bordo equipe medica, tecnico di elisoccorso e unità cinofila, l'equipaggio è stato immediatamente dirottato sulla seconda valanga non distante dalla pista sul Padon

La sciatrice, individuata ed estratta dalla neve da altri sciatori, è stata subito presa in carico dal personale medico, sbarcato nelle vicinanze, per i possibili traumi riportati e per la probabile ipotermia.

La donna è stata poi recuperata dall'eliambulanza di Trento sopraggiunta nel frattempo con un verricello di 20 metri e trasportata in ospedale.

E' finita in tragedia, sempre mercoledì 25 gennaio 2023, un'altra valanga sul Monte Elmo in Val Pusteria. La massa di neve si è staccata e ha travolto Hans Happacher, 62 anni, titolare del campeggio a 5 stelle "Caravan Park" a Sesto Pusteria. La slavina è scesa nella zona vicino alla malga Helmhaus sui 2.400 metri di Monte Elmo e non ha lasciato scampo all'uomo, che è stato estratto purtroppo senza vita.

Purtroppo questo drammatico copione, nelle scorse settimane, si è ripetuto anche in altre zone montane d'Italia.

Sabato 14 gennaio 2023, ha perso la vita in Val d'Aosta il 49enne Roberto Agnusdei. Lo scialpinista non ha avuto scampo dopo che una valanga si è distaccata, intorno a mezzogiorno, nella zona di Punta Chaligne, a quota 2.400 metri. Agnusdei, di professione agente assicuratore, è rimasto sepolto sotto la neve: si trovava assieme ad un amico che si è miracolosamente salvato.

E ancora, Giovanni Andriano, 49 anni, che martedì 10 gennaio 2023 era stato travolto da una valanga in Val Gardena, in Alto Adige insieme ad altre due persone. Dopo giorni di ricovero in ospedale è morto. Era una guida alpina di esperienza ed era istruttore presso il Centro Addestramento alpino di Selva Gardena. Gli altri due escursionisti che erano con lui sono sopravvissuti e hanno dato l'allarme. Purtroppo però le ferite riportate nell'incidente erano troppo gravi e il 49enne - marito e padre di un bambino di cinque anni - è deceduto venerdì 13 gennaio 2023.

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