La tragedia di Viviana Delego

Morta dopo il parto dei gemellini. La relazione: "Il ginecologo non era in grado di operarla"

La donna, 41 anni, morì a Brindisi a dicembre. Ora la relazione del primario di Chirurgia svela alcuni particolari dell'accaduto

Morta dopo il parto dei gemellini. La relazione: "Il ginecologo non era in grado di operarla"
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Viviana Delego morì a 41 anni giovedì 22 dicembre 2022, cinque giorni dopo aver dato alla luce - con parto cesareo - due gemellini all'ospedale Perrino di Brindisi. Ora emerge un dato shock dalla relazione del primario di Chirurgia generale  Giuseppe Manca, che aveva asportato l'utero alla donna a seguito di una fortissima emorragia. Un intervento eseguito su richiesta del ginecologo, che avrebbe detto a Manca di non essere in grado di eseguire l'intervento.

Viviana Delego, morta dopo il parto dei gemellini

Viviana, 41 anni, insegnante d'inglese, aveva dato alla luce i suoi gemellini sabato 17 dicembre 2022 con parto cesareo. Un intervento complicato, dato che a seguito del cesareo la donna aveva avuto una gravissima emorragia. I medici avevano praticato massicce trasfusioni di sangue, ma la situazione non era migliorata. Tanto che fu necessario allertare Manca.

Secondo il contenuto della relazione del primario - rivelato dal Corriere - fu proprio il ginecologo a valutare "la situazione estremamente difficoltosa e non essendo in grado di trattarla" e dunque ad allertare il medico per procedere con l'asportazione dell'utero.

I medici assenti

Nella relazione si spiega anche la situazione in quel momento del reparto: "il direttore dell’unità operativa non era in servizio perché fuori sede e la sua vicaria non era presente per malattia". E il ginecologo in servizio, che in quel momento era responsabile del reparto, non sarebbe stato in grado di eseguire l'intervento d'urgenza.

 La morte di Viviana Delego si poteva evitare?

Nemmeno l'intervento d'urgenza operato dal primario però era servito a migliorare le condizioni della donna, che morirà cinque giorni più tardi nel reparto di Rianimazione dello stesso ospedale brindisino.

Non è detto però che con tempi di reazione più rapida si sarebbe potuta salvare la donna, né la relazione del dottor Manca getta responsabilità su coloro che hanno operato. Anzi, l'Asl di competenza, dopo l'accaduto, aveva parlato di tutte le procedure mediche, chirurgiche e di terapia intensiva del caso messe in atto. 

Sarà eventualmente la Procura di Brindisi - sulla base di eventuali denunce dei familiari della donna, che lascia il marito, i due neonati e un'altra figlia di 6 anni - a decidere se procedere o meno ad accertamenti.

Le carenze negli ospedali

Recentemente l'ospedale Perrino di Brindisi era finito al centro di un caso sulla carenza di personale dopo che il senologo Stefano Burlizzi aveva denunciato la necessità di inviare i medici della sua equipe in pronto soccorso per gestire le emergenze e dunque di essere impossibilitato a curare adeguatamente le sue pazienti. Una vicenda che aveva suscitato anche l'intervento del ministro della Salute Orazio Schillaci, che aveva ipotizzato la possibilità di inviare alcuni ispettori.

Il dibattito al momento è fervente, soprattutto dopo il caso della mamma di Roma che ha perso il figlio neonato soffocato mentre dormiva. Sulla vicenda, infatti, si è detto un po' di tutto, e una delle cause della mancanza di attenzione nei confronti della mamma potrebbe essere anche la carenza di personale, problema cresciuto a dismisura soprattutto a seguito dell'emergenza Covid, che ha creato più di un grattacapo agli ospedali di tutta Italia.

 

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