L'ipocrisia del nuovo millennio e il bacio gay a "Un posto al Sole": l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
C'è chi ha gridato allo scandalo riguardo alla celebre soap opera di Rai3...
“Per millenni l’uomo è stato educato all’ipocrisia, ed essa è divenuta una sua seconda natura” asserì una volta il noto medico tedesco, psicoanalista e fondatore della medicina psicosomatica Georg Groddeck e, sinceramente parlando, più mi guardo intorno e più mi convinco di quanto questo sia vero.
Sin dai tempi più antichi, in effetti, l’ipocrisia è sempre stata una fedele consigliera per l’uomo. Fratelli, contadini, soldati, principi, imperatori e chi più ne ha, più ne metta, chiunque si è lasciato guidare dall’ambiguità e dalla doppiezza, fingendo dunque di avere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti ed emozioni che in realtà non si possiedono pur di raggiungere determinati scopi, seguire la tendenza del momento o più semplicemente per evitare di avere a che fare con cose che vanno ben oltre la propria portata. E ciò, neanche a dirlo, ha fatto sì che queste si radicassero nel DNA della contemporaneità.
Non a caso, al giorno d’oggi viviamo in una società in cui si è subito pronti a predicare bene e a razzolare male, a puntare il dito senza mai riflettere sulle proprie azioni, a mettere in luce gli errori altrui dimenticandosi per un attimo dei propri, a voltarsi dall’altra parte di fronte a ciò che non si riesce a (o peggio, non si vuole) comprendere e a criticare quello che, il più delle volte, siamo noi stessi ad incarnare.
Quando l'ipocrisia è la strada più facile da imboccare
Basti pensare all’assurda polemica che ha travolto la celebre soap opera di Rai3 “Un posto al Sole” in seguito al bacio omosessuale tra Sasà e Castrese, interpretati rispettivamente dagli attori Cosimo Alberti e Peppe Romano. Quello che doveva essere, e che per quel che mi riguarda rimane, un innocente e romantico momento di intimità sembra aver sconvolto la mente eccelsa di parecchi ben pensanti. Sono in tanti, infatti, coloro che hanno gridato allo scandalo a favore dei più piccoli, ritenendo responsabili gli autori del programma di eventuali “turbe psichiche” ai bambini sintonizzati sul terzo canale di Mamma Rai per aver mandato in onda, lo scorso 2 gennaio, una scena del genere in “fascia protetta”. Innanzitutto, l’unico e autentico scandalo dinanzi al quale si dovrebbe rimanere interdetti è che nel 2023 ci sia ancora chi si indigni davanti a quella che, a tutti gli effetti, è soltanto la rappresentazione scenica di un bacio tra due persone che si attraggono l’un l’altra e che si amano. In più, francamente, sono altre le cose per le quali si dovrebbe scomodare la stra-abusata “tutela dei minori”.
Cosimo Alberti interpreta il vigile Salvatore Cerruti
Peppe Romano interpreta "Bufalotto" Castrese Altieri
La “fascia protetta” copre un orario che va dalle 16.00 alle 19.00 e già qui, di per sé, le critiche perdono qualsiasi fondamento si voglia loro attribuire. Per carità, è vero che la fascia successiva, quella che va dalle 21.00 alle 23.00, si suppone sia riservata ad un pubblico familiare, ma è proprio per questo che è un bene avvicinare quante più persone possibili, seppur attraverso la tv, a tematiche profondamente attuali e ancora inutilmente dibattute. Dopotutto, sono numerosi i canali o i siti di streaming a cui i minorenni hanno ormai ampio accesso, di solito per espressa volontà dei genitori e in esplicita violazione delle norme che regolamentano tali piattaforme, che trasmettono ad ogni ora del giorno pellicole crime, film d’azione o horror, e lungometraggi dark che i bimbi potrebbero ritrovarsi tranquillamente di fronte pigiando, anche solo per sbaglio, un tasto del telecomando. Dunque, se dovessimo soffermarci all’evidenza, è chiaro che si accetta la libera fruizione della violenza e si rifiuta quella dell’amore. Non so cosa ne pensiate voi, ma i minorenni andrebbero protetti dall’ uso smodato (e per di più illegale!) dei social network, le cui challenge hanno mietuto più vittime del Coronavirus, dall’odio, dalle manie, dall’ignoranza, da un’ipocrisia dilagante che mai si abbandona e da quel cattivo esempio che, spesso e volentieri, sono proprio i loro genitori a rappresentare!!!