Giulia Salemi a Montecitorio, quando la parola "influencer" acquisisce finalmente senso: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
In occasione della ricorrenza del 25 novembre, si è recata in Parlamento per lanciare un forte messaggio contro la violenza sulle donne.
In quest'epoca di digitali speranze e multimediali illusioni, tra chi si improvvisa ciò che non potrà mai essere o diventare, Iva Zanicchi che fa la comica a Ballando con le Stelle per esempio, e chi tenta disperatamente di nascondere ciò che all'altrui occhio è oramai palese, Federico Fashion Style ne sa qualcosa a riguardo, c’è quell’infinità di influencer convinti di poter vivere di vuoto social, selfie e Instagram stories.
Dopo aver intasato molto spesso inutilmente il web, sono arrivati ad occupare gli scaffali delle librerie e a rivestire inspiegabilmente, tranne qualche rara e piccola eccezione, un ruolo di primo piano sui più autorevoli palcoscenici italiani, da quelli televisivi a quelli istituzionali.
Giulia Salemi a Montecitorio contro la violenza sulle donne
Si sa, i tempi cambiano e ciò che la cultura di massa contemporanea ha da offrire peggiora, diventando sempre più estraniata e meno vicina alla realtà. Viviamo in una società in cui basta veramente poco per potersi ritenere qualcuno. Sembra sia sufficiente parlare tantissimo, benché non si abbia nulla da dire. Oppure, pare basti affidarsi ad agenti poco raccomandabili che, dietro lauto compenso, ti catapultano nei format più seguiti. O ancora, svendere la propria dignità in nome del beneamato share o del plauso del pubblico sovrano.
Al di là di quello che il velo patinato del piccolo schermo o famosissimi Instagram filters possono farci pensare, è necessario tenere a mente che di fronte a noi non abbiamo altro se non "(in)esperti di tendenze, opinionisti inqualificabili, servi dell’apparire e urlatrici circensi che amano nutrire la Gen-Z con false utopie, grandi illusioni e inevitabili deviazioni, e il cui unico pregio è quello di riuscire a far credere al prossimo di poter risultare utili a qualcosa.
Peccato solo, però, che il “tocco d’oro” dei Re Mida della digitalizzazione non abbia alcun effetto miracoloso, ma diuretico!!! Invece di lasciarli liberi di girare indisturbati, si farebbe prima e meglio a rispedirli a scuola. O che ne so, si potrebbe (e si dovrebbe) ricordar loro che non basta fregiarsi con gli ultimi slogan alla moda (e il più delle volte non lo fanno nemmeno nel migliore dei modi) per potersi reputare dei "buoni esempi" da seguire. Semplicemente, bisogna esserlo!
Un buon esempio? Giulia!
Un po' come Giulia Salemi, attuale membro fisso del cast del Grande Fratello Vip 7 ed ex conduttrice del GfVipParty che, in occasione della ricorrenza del 25 novembre, si è recata a Montecitorio per lanciare un forte messaggio contro la violenza sulle donne. Con un discorso che farebbe sicuramente invidia ad alcuni membri del neoeletto Governo della madre-donna-cristiana "Io Sono" Giorgia Meloni, la compagna di Pierpaolo Pretelli ci ha tenuto a sottolineare che la violenza, in qualsivoglia forma essa si manifesti, sia fisica, verbale e/o psicologica, deve essere combattuta ogni singolo giorno, senza voltarsi "dall'altra parte".
In altre parole, ha rammentato a tutti quelli che sono buoni giusto a battersi il petto, a suon di hashtag, in nome delle più nobili cause solamente per ottenere qualche like o copertina in più, che bisogna darsi seriamente da fare se si vuole fare la differenza.
E pensare che E-Campus ha avuto la brillante idea di istituire un corso di laurea per diventare una social-star qualche anno fa. Beh, mi auguro che sia gli insegnanti che gli alunni abbiano la decenza, perlomeno in classe, di pensare alla Salemi mentre "studiano". Perché è solo così che il titolo di "influencer", finalmente, acquisisce un autentico significato!
Non perdetevi i commenti dell'Irriverente Simone Di Matteo su NewsPrima. Ecco qui quello della scorsa settimana dedicato al nuovo libro di Tina Cipollari.