Gli ambientalisti ora sgonfiano per protesta le gomme dei suv lungo le strade
Azione dimostrativa del "Collettivo SUVversiva" nel salotto buono di Torino.
Gomme sgonfiate contro le auto che rovinano aria e ambiente. La nuova frontiera della protesta ecologista ora si concretizza nella guerra ai Suv, i "macchinoni" che inquinano e "portano via posti auto" agli altri.
Non bastavano proteste boomerang come quelle sul grande raccordo anulare di Roma a rendere allergica all'opinione pubblica la pur giusta causa della salvaguardia del pianeta. Il blitz contro i "macchinoni" è andato in scena in Piemonte, nel capoluogo, a Torino e su quanto accaduto, ora sta indagando anche la Digos.
Gomme sgonfiate, l'assalto ai Suv
L'azione dimostrativa è stata messa in atto nottetempo da un anonimo e alquanto misterioso (non ce n'è traccia né sui social, né in generale sul web) "collettivo" dal nome però decisamente eloquente: "Il collettivo della SUVversiva".
Nel mirino, nelle vie del quartiere Crocetta, gli pneumatici di una ventina di auto "extralarge": Stelvio, Porsche, Jeep, Land Rover, Bmw, Audi. Sono state colpite le auto parcheggiate in via Lamarmora, via Legnano, via Pastrengo e anche in corso Montevecchio.
Il gruppo protagonista dell'azione dimostrativa ha adoperato tutte le cautele del caso. Sono infatti state sgonfiate le ruote "rivolte" verso i marciapiedi, in modo da non farsi vedere dai residenti o da un eventuale passaggio di controllo da parte di Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia locale.
Il messaggio del collettivo in un volantino
Il gruppo (quale età abbiano non è dato sapere) ha lasciato sui parabrezza dei "macchinoni" parcheggiati nella zona un volantino che spiega la loro protesta:
"Sappiamo che ti arrabbierai ma non prenderla sul personale, il problema è la tua macchina non tu".
E ancora:
"I Suv e le auto di lusso devastano il nostro mondo, esauriscono le risorse e distruggono i mezzi di sussistenza come il clima e l’aria. Vogliamo scusarci per il disagio, ma vogliamo vivere in un mondo libero da siccità e carestie...".
A questo riguardo, un particolare è significativo: le gomme sono state sgonfiate e non tagliate. Sul volantino poi c'era anche un riquadro Qr Code per approfondire eventualmente le tematiche su inquinamento e ambiente.
Un tipografo in soccorso ai "Suvvisti"
Ora, ripetiamo, che la causa dell'ambientalismo sia sacrosanta non ci piove: che per darle risalto si vada gratuitamente ad arrecare un danno a casaccio, finendo per tirarsi addosso solo "pubblicità" non particolarmente positiva (per usare un eufemismo), anche no.
Dettaglio curioso, per altro in soccorso ai "Suvvisti" che al mattino si sono ritrovati la sgradita sorpresa e dovevano andare a lavoro, è arrivato curiosamente un tipografo della zona.
L'imprenditore, avendo a disposizione un compressore, ha dato una mano per consentire ai tanti abitanti della zona di rigonfiare le gomme dei Suv.
Sul posto sono poi arrivati gli uomini che hanno redatto l'elenco delle auto coinvolte e "preso i nomi" di tutti i proprietari, per raccogliere le denunce.
Ecco lo sfogo di un cittadino:
Le proteste del mondo: a Londra la "killer dei Suv"
Negli ultimi sei mesi sta dilagando anche la protesta del gruppo "Tyre Extinguishers" che "vanta" nel suo aggiornato curriculum oltre 9mila "sgonfiamenti" di gomme di Sub, addirittura 600 in una sola notte.
Per non parlare di quanto avvenuto in Inghilterra a Londra dove è entrata in azione quella che è stata addirittura definita la "killer dei Suv".
Nel quartiere extralusso di Chelsea, la donna, madre di tre figli quando è stata beccata da Scotland Yard ha ammesso orgogliosamente:
"Ne ho colpiti 80, inquinano troppo".
Macchine e inquinamento, le proteste in Italia
Il tema rimane attuale. Molte città (in queste settimane è emblematico il caso di Milano) stanno cercando di porre un freno all'inquinamento atmosferico legato al traffico delle auto.
E difatti in alcune città sono già scattati i primi provvedimenti legati a traffico veicolare e inquinamento atmosferico.
Nei prossimi giorni, con l'accensione dei riscaldamenti, la questione diventerà ancora più stringente.
In Italia, del resto, proprio recentemente non sono mancate forme di protesta altrettanto singolari come accaduto a Roma sul Raccordo Anulare.
Qui, seduti sulla sede stradale, gli ambientalisti qualche giorno fa hanno bloccato completamente il traffico della Capitale e che si sono visti sommersi non solo dalla rabbia dei pendolari, che li hanno giustamente fatti sloggiare portandoli via a peso, ma anche dai commenti social di chi si è imbattuto nella notizia. Un capolavoro comunicativo.