Elezioni, mentre Fratoianni e Bonelli nicchiano, Calenda accelera: "Una mensilità in più per tutti"
48 ore di tempo per verificare le condizioni per un accordo con i Dem e Azione.
Dopo l'accordo Letta-Calenda, Angelo Bonelli di Europa Verde e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana sono ancora in stand by.
Il "campo largo" del centrosinistra già orfano dei Cinque stelle, potrebbe ridursi ulteriormente: i due partiti a sinistra del Pd, dopo un incontro con Enrico Letta ieri, giovedì 4 agosto 2022, si sono dati 48 ore di tempo per verificare le condizioni per un accordo con i Dem e Azione.
Elezioni, Fratoianni e Bonelli nicchiano
"Abbiamo rappresentato un disagio, non solo nostro ma nel Paese - ha dichiarato Bonelli - e il Pd deve farsi partecipe e carico di questo disagio. Abbiamo ribadito che per la nostra alleanza una coalizione che abbia al centro del proprio programma l'Agenda Draghi per noi non è praticabile".
Un percorso in salita, considerando che Calenda proprio ieri ha ribadito che l'Agenda Draghi resta il punto di partenza e che prima ancora aveva bollato Verdi e Sinistra italiana come "impresentabili" perché per chiusura ILVA e contro Tap, rigassificatori, termovalorizzatori e governo Draghi.
Rumors: fatti passi avanti
Ma anche il Centrosinistra è conscio delle simulazioni in base ai quali avrebbe solo 15 collegi blindati e una ventina incerti: per tener testa al Centrodestra convinto di vincere praticamente ovunque al Nord, la frammentazione sarebbe autodistruttiva.
E infatti secondo i rumors si sarebbero fatti passi avanti.
Ma ci sono ancora altri due pezzi in ballo.
Renzi, di Maio e Conte
Il primo è Italia Viva: dove finirà Matteo Renzi? Ieri Berlusconi l'ha fatto contattare per chiedergli di aderire alla coalizione di Centrodestra, ma il leader di IV ha rifiutato: ha ribadito che correrà da solo, "per coerenza".
E Luigi Di Maio con la sua neonata formazione Impegno civico? L'ex colonnello grillino e ministro degli Esteri in carica è a un bivio: o accetta una candidatura da esterno nella lista del Pd, oppure tenta la corsa con la sua lista, che i sondaggi non danno oltre l'1%. Si vedrà.
Infine l'M5S ormai fuori dai giochi balla da solo: ieri Giuseppe Conte ha inaugurato un nuovo fronte della campagna elettorale: è sbarcato su TikTok per parlare ai giovani e l'ha fatto con un attacco diretto a Giorgia Meloni.
Calenda scatta in avanti
Intanto Carlo Calenda accelera e lancia la sua prima proposta elettorale:
"Una mensilità in più completamente detassata e decontribuita che gli imprenditori possono recuperare con un credito di imposta al 50%. Questo consentirebbe ad una persona che ha uno stipendio di 1.300 euro di prendere una extra mensilità decontribuita e detassata di 2.000 euro ogni anno e lo aiuterebbe ad annullare gli effetti dell'inflazione sul carovita. È una cosa che molti imprenditori stanno facendo però tutto sulle spalle loro. Lo Stato deve mettere il 50% di questa mensilità in più. Facciamo un patto, leviamo tutte le tasse e i contributi su quella mensilità e l'altro 50% ce lo mettono gli imprenditori. Così noi riusciamo a recuperare totalmente il potere d'acquisto con un'operazione che sta nei conti pubblici. Quest' anno abbiamo un extra gettito dell'Iva derivante dall'inflazione.
Una proposta concreta secondo il leader di Azione, a differenza delle decine di miliardi di euro che vengono promessi.