calcio e finanza

Il presidente del Napoli resiste ai fondi: non vuol vendere nonostante le offerte da capogiro

Aurelio De Laurentiis rivela: "Gli americani mi hanno offerto 900 milioni, ma io non vendo".

Il presidente del Napoli resiste ai fondi: non vuol vendere nonostante le offerte da capogiro
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Fondi, sceicchi, investitori esteri. Il calcio - anche quello italiano, che ha ancora il suo appeal nonostante un fascino in calo rispetto ad altri campionati top - continua a essere terreno di conquista per i grandi capitali. L'ultima grande operazione ad opera di un fondo è stato il passaggio del Milan a RedBird, formalizzato proprio quest'estate. Ma c'è chi resiste. E' il caso del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che proprio in questi giorni ha rivelato di essere "assediato" dalle offerte, ma di voler continuare.

Il presidente del Napoli resiste ai fondi

Aurelio De Laurentiis ne ha parlato a Smart Talk, trasmissione di Wall Street Italia sull’economia del calcio:

"Sono assillato dai fondi che vogliono comprare il Napoli, basta. Gli americani mi hanno offerto in passato 900 milioni per vendere il club. Ma io mi diverto ancora e non voglio andare in pensione. Voglio essere il dodicesimo uomo in campo. Non ho mai giocato a Napoli, ma cerco di fare del mio meglio nel ruolo di presidente, prendendo scelte oneste e lungimiranti. Il direttore sportivo fa il mestiere che gli compete e l'allenatore il suo: tutto per il bene del Napoli".

Cosa ne pensano i tifosi?

Una frase che certamente scatenerà i tifosi napoletani, che da tempo ciclicamente tornano a chiedere a De Laurentiis di passare la mano a causa di quelli che ritengono scarsi investimenti per la competitività della squadra. Una "campagna" che è ricominciata qualche settimana fa a fronte di cessioni e mancati rinnovi che hanno un po' indebolito la squadra: oltre a Insigne (accasatosi a Toronto), hanno lasciato Napoli in questa sessione di mercato, altri top della squadra, tra cui Mertens, Ospina e Koulibaly. E gli arrivi, per quanto di qualità, non sembrano compensare - almeno nella mente dei tifosi - le perdite.

Non solo fondi: nel mirino anche gli africani

Ma il presidente azzurro ne ha avuto per tutti, a cominciare dai giocatori africani. Nel mirino è finita la partecipazione alla Coppa d'Africa, torneo che si svolge solitamente nel bel mezzo della stagione (come del resto il Mondiale 2022, che si giocherà a dicembre in Qatar).

"I calciatori africani? Non ne prendo più, a meno che non dichiarino di rinunciare alla Coppa d'Africa se mantenuta al centro della stagione sportiva e non alla fine".

Sulla questione a stretto giro è arrivata la risposta di Koulibaly, capitano del Senegal, vincitore dell'ultima edizione della manifestazione africana.

"Rispetto quello che pensa: se crede che la sua squadra possa andare avanti senza calciatori africani è un suo diritto. Ma so per certo che a Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come una sua opinione, non come quello che pensano la città o la stessa società".

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