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Fumata bianca tra Letta e Calenda: accordo per le elezioni

Primo accordo nel Centrosinistra. Cosa faranno gli altri?

Fumata bianca tra Letta e Calenda: accordo per le elezioni
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Tra Enrico Letta e Carlo Calenda alla fine la fumata è stata bianca: c'è l'accordo per le elezioni politiche del 25 settembre 2022.  L'accordo tra Partito democratico, Azione e +Europa è stato reso attraverso una nota stampa mentre è in ancora in corso l'incontro tra i leader dei tre partiti.

Letta-Calenda: fumata bianca, c'è l'accordo per le elezioni

Ha prevalso dunque il clima distensivo invocato nei giorni scorsi proprio dal segretario nazionale del Partito democratico Enrico Letta, anche se nella struttura dell'accordo ne esce vincitore anche Calenda con i suoi "veti" a Di Maio, Sinistra Italiana e Verdi.

Resta però da vedere se l'operazione del "campo largo" si esaurirà qui, mentre Matteo Renzi ha già annunciato che Italia Viva andrà per conto proprio.

Per il Pd partecipano anche le capigruppo di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e il coordinatore della segreteria, Marco Meloni.

Per Più Europa ci sono Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi.

Poco prima dell'inizio del vertice (posticipato alle 11) era stato lo stesso Carlo Calenda, dopo le polemiche delle scorse ore, a far capire che c'erano tutti i presupposti per trovare la quadra in vista dell'appuntamento delle urne:

"Veniamo con spirito costruttivo, non é difficile se c'é la volontà".

Come si concretizza l'accordo Pd-Azione e +Europa

Nella fattispecie, così come era stato nei giorni scorsi per il vertice del Centrodestra, uno dei nodi principali, oltre evidentemente a quello dei programmi (e dei veti incrociati) era la "distribuzione" dei seggi.

Ecco allora che, per quanto concerne i collegi uninominali, il Pd avrà il 70% dei candidati, mentre Azione e +Eu il 30%.

I punti dell'accordo: le liste

Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza.

Dunque, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S, gli ex parlamentari di Forza Italia.

Ma non solo. I tre partiti si impegneranno a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi.

I punti dell'accordo: il programma

PD e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, "nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale guardando all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze che si sono create dal dopoguerra".

L'idea è quindi di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del Governo Draghi.

I punti dell'accordo: le riforme

Sul piano dei programmi e delle riforme i firmatari del patto hanno concordato 5 punti:

  •  Realizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea;
  •  Improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Ue;
  •  Non aumentare il carico fiscale complessivo;
  •  Correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il “Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi;
  •  Dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae

Il commento di Enrico Letta

Soddisfatto in conferenza stampa Enrico Letta che ha così commentato il raggiungimento dell'accordo:

"Abbiamo siglato una intesa, che riteniamo molto importante, un patto elettorale, all'interno di un accordo più largo con altre componenti a nostro avviso fondamentali per essere vincenti nei confronti della destra".

 

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